Un intervento di chirurgia bariatrica, ossia un’operazione che modifica l’anatomia dello stomaco o dell’intestino per ridurre l’assorbimento del cibo e indurre subito sazietà. Un intervento nel novero di quelli indicati nelle grandi obesità e che consente di perdere decine e decine di chili nell’arco di alcuni mesi.
Qualcosa è andato storto e le indagini dovranno fare piena luce. A ricostruire quanto accaduto il quotidiano Il Mattino oggi in edicola. Emilio Manno responsabile della Chirurgia bariatrica presso l’unità di Chirurgia generale del Cardarelli nel commentare l’accaduto
Nel caso specifico il tipo di intervento eseguito, una gastrectomia verticale (che elimina gran parte dello stomaco) può comportare una perforazione lungo la linea di sutura, la perdita di succhi gastrici e una sepsi. Ovviamente è solo un’ipotesi formulata da Manno a Il Mattino.
Nel frattempo la famiglia di Rosaria chiede giustizia: «Vogliamo risposte. Siamo abbattutati, arrabbiati, distrutti. Vogliamo la verità dalla Magistratura. Si indaghi a 360 gradi su questa vicenda», dicono i coniugi Lobascio
I protocolli della società italiana di chirurgia dell’obesità dicono che il paziente va indirizzato all’intervento quando un percorso di restrizione dietetica condotto da un nutrizionista non sia andato a buon fine e vi sia un indice di massa corporea (calcolato nel rapporto tra peso e il quadrato dell’altezza in centimetri) superiore a 40 o, in presenza di patologie importanti, 35. In particolare ipertensione, diabete, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, apnee notturne.
A me piacerebbe sapere per quale motivo una ragazza, in sovrappeso, non credo fosse obesità severa, sia stata sottoposta ad un intervento di questo tipo che va fatto a grandi obesi…un bendaggio gastrico sarebbe stato probabilmente la soluzione migliore, con rischi minimi…e credo che una dieta, un supporto psicologico, un po’ di moto avrebbero evitato qualsiasi intervento di chirurgia bariatrica… rip Rosaria