Spero, però, che nel prossimo campionato, stando a quanto leggo in merito ad altri club, si giochi in modo pulito, che non ci sia cioè una sorta di doping amministrativo. La serie A? La cosa principale è tenere a posto i conti. È inutile promettere. Ai nastri di partenza tutti ambiscono al traguardo massimo, quindi anche noi”. Questo uno dei passaggi chiave del direttore che, pur non entrando nello specifico, traccia il solco tra chi si presenta ai nastri di partenza con i conti in ordine e chi, pieno zeppo di debiti spera in qualche miracoloso salvataggio. La B deve recuperare credibilità prima ancora che sponsor e la vicenda del paracadute per le retrocesse dalla A
continua ad essere una anomalia enorme. Anomalia su cui Lotito dovrebbe dire la sua visto che viene additato da tanti come uno dei responsabili di questo scempio che si ritorcerebbe contro anche la Salernitana
Sempre sul Corriere dello Sport Fabiani ha asggiuto: Il club granata infatti è all’opera anche sotto il profilo delle strutture, con i lavori al Mary Rosy che procedono spediti. Il dirigente granata ha parlato con fierezza del nuovo campo d’allenamento che sta sorgendo a Pontecagnano: “Avrà le dimensioni dell’Arechi. Laggiù sorgerà il secondo, anche quello regolamentare e in erba naturale. Avere dei campi con la stessa superficie a disposizione consentirà ai calciatori di lavorare meglio, senza rischi di infortuni muscolari”.
E sugli obiettivi stagionali: “Ci avviamo per il quarto anno consecutivo a fare la B. La scorsa stagione abbiamo gettato dei punti per strada, che ci hanno impedito di andare ai play off.
L’aggettivo “pulito” col pagliaccio non calza molto bene…
In un paese normale questo era stato radiato 10 anni fa e gente come Lotito sarebbe stata allontanata dal calcio dopo Calciopoli, invece come ricompensa gli abbiamo messo in mano la Nazionale, con i risultati che vediamo. Quando si parla del male del calcio italiano, le gestioni alla Lotito alla Lazio ne sono un esempio: non si programma, si tira a campare senza pensare ad investire per una solidità futura e con risultati sportivi al limite del mediocre. Poi va male qualcosa e si finisce con i libri in tribunale. A Salerno bisognerebbe preoccuparsi e molto: in B con questo tipo di gestione, gli introiti sono pochi e ci si indebita. Se in A e in Europa fanno bene soprattutto società che pianificano con lungimiranza e creano infrastrutture e strategie aziendali serie, c’è una ragione. Tradotto in parole povere: forse i presunti ultras della Salernitana attaccati ai pedalini di Lotito e i grandi giornalisti locali, amichetti di merenda del distruttore sportivo, invece di fare cene e babbá, per poi piangere davanti al Vestuti a disastro avvenuto, dovrebbero iniziare a fare due domande alla società. La B va bene, magari la A sarebbe anche economicamente rischiosa, ma a quando una bella conferenza che illustri il piano per i prossimi 5 anni? Esisteremo ancora e avremo ancora il granata o saremo tutti celesti come quel colletto vergognoso di quest’anno?