Proprio la vicenda Radunovic consente di apprezzare il carisma dell’allenatore che ha avuto la forza ed il coraggio di scegliere non il prodotto del vivaio biancoceleste come voleva Lotito ma il portiere più in forma anche se in prestito. Una scelta che si è rivelata giusta e che ha permesso di apprezzare anche il modo nuovo, in casa Salernitana del delicato e mai facile rapporto tra gli allenatori e la proprietà. Da Perrone, a Galderisi, Sanderra, Gregucci, Menichini, Somma, Torrente, Sannino, Bollini per la prima volta un tecnico riesce a ragionare quasi alla pari con Lotito.
Non è un caso che dall’avvento di Colantuono si sono completamente azzerate le invasioni di campo di Lotito divulgatore seriale di moduli, schemi e interpreti. Con Colantuono si è posto un freno a queste continue esternazioni e la scelta di proseguire con Radunovic va letta sempre in questa direzione. L’auspicio è che anche per le altre operazioni Colantuono dica la propria per evitare di ritrovarsi giocatori in organico non utili al progetto tattico che ha in mente il trainer di Anzio.
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