Se ne occuparono in maniera autonoma perchè la competenza sulle indagini era del Comando provinciale di Salerno. Quando, una decina di giorni dopo l’omicidio, Molaro viene ascoltato dai sostituti procuratori Rosa Volpe e Valleverdina Cassaniello, davanti al procuratore capo Franco Roberti, racconta di essere passato ad acquisire quelle immagini e di non averle consegnate alla Procura ma di averle portate alla società produttrice della telecamera per fare estrapolare alcune sequenze che poi trasferirà su una pendrive personale.
Una selezione di immagini che, solo dopo essere passate alla sezione rilievi di Castello di Cisterna, saranno trasferite su un cd poi consegnato in Procura una decina di giorni dopo il delitto del sindaco- pescatore, quando Molaro sarà ascoltato dagli inquirenti. Tutte le riprese archiviate, invece, resteranno negli uffici del nucleo investigativo del gruppo carabinieri di Castello di Cisterna. In quella caserma lavorava Lazzaro Cioffi ora indagato dal pm Marco Colaminici per concorso nell’omicidio di Angelo Vassallo.
La figura di Cioffi venne ripresa in esame dagli inquirenti in seguito all’inchiesta napoletana che lo ha portato in carcere perché in rapporto con uno boss del narcotraffico in provincia di Napoli. Una possibile svolta investigativa sul delitto del sindaco pescatore: secondo questa pista Vassallo sarebbe stato ucciso per il suo impegno nella lotta allo spaccio e per aver scoperto un giro di droga sulla costa cilentana.
Fonte LiraTv
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