«Vogliamo collaborare con i Comuni non passarci sopra a carrarmato – dice il governatore – Dopo il no agli inceneritori, sugli impianti di compostaggio se c’è da fare qualche forzatura, la faremo».
La norma approvata ieri è articolata e prevede che gli impianti destinati ai rifiuti e le vie di fuga per le zone rosse del Vesuvio e dei Campi Flegrei diventino «opere di interesse strategico regionale».
Su questi interventi la Regione convoca gli enti interessati in conferenze di servizio, lasciando la possibilità ai Comuni di motivare i dissensi in più step. Se dopo 60 giorni non si trova una soluzione condivisa, i progetti «strategici» vanno «all’esame della Giunta regionale che può comunque disporre l’approvazione del progetto motivandone la coerenza con la programmazione strategica regionale».
L’attenzione è sulla realizzazione degli impianti di compostaggio per il trattamento della frazione umida dei rifiuti, che sono la bandiera di qualsiasi politica ambientalista. Anche perché la Regione ha rinunciato a nuovi termovalorizzatori, che non sono sostenibili economicamente costando almeno 300 milioni.
Gli impianti servono a dimostrare all’Unione Europea che la Campania lavora per evitare altri crisi e annullare la multa da 120mila euro al giorno che si continua a pagare per le varie emergenze del passato.
Il consiglio regionale ieri ha stralciato le norme relative all’edilizia e ai piani urbanistici, dopo le proteste di numerose associazioni ambientaliste e la ferma opposizione dei 5Stelle: «Se forziamo siamo autoritari, se facciamo aperture è una marcia indietro – la tesi di Vincenzo De Luca –
Io sono contro la mummificazione dei territori. L’assessore Bruno Discepolo ascolterà associazioni, forze politiche, territori, amministratori. Per la fine di settembre, però, il testo modificato tornerà in aula e verrà approvato, con o senza condivisioni».
vUOLE PIù POTERI IL GOVERNATORE, QUALCHE ALTRO IMBROGIO CON I SUOI ACCOLITI E RACCOMANDATI DEVE COMBINARE…