Questo è quanto risulta dai dati dell’Ufficio Anagrafe che ha certificato un calo di circa mille residente rispetto all’anno precedente. Alla fine del 2017 infatti i cittadini residenti salernitani erano pari a 134.479. Lo scrive il quotidiano La Città oggi in edicola
La popolazione a Salerno continua ormai a diminuire da circa 20 anni. A prevalere sono le donne, circa 71.300 rispetto ai quasi 63mila maschi. Altro dato rilevanti è quello relativo al numero di immigrati presenti nel 2017: 2600 che hanno controbilanciato le persone che hanno invece deciso di lasciare la provincia.
Terzo dato è quello inerente alle nuove nascite. Sono stati 868. I decessi. A Salerno 1686, invece, le persone decedute in aumento rispetto al 2016, che aveva visto 1521 decessi.
E ANCORA SI COSTRUISCE. SEMPRE DI UNO IN UNA CITTA’ CHE LA POLITICA SI E’ MANGIATO ANCHE L’ANIMA. VAFFANCULO A TUTTI. IO SPERO SEMPRE IN DIO !
In compenso non c’è un fazzoletto libero dove non si costruiscano nuovi palazzoni di 10-15 piani…senza parlare del crescent…stranezze salernitane…ma un po’ di giornalismo d’inchiesta a Salerno???quello per cui valga la pena fregiarsi del titolo di giornalisti???macchè…non pervenuto
il saldo naturale negativo è purtroppo comune a tutta Italia, paese più anziano del mondo dopo il Giappone. Il caro case ha negli anni spinto la classe media a lasciare la città per i comuni dell’hinterland, la disoccupazione endemica aggravata da una riconversione turistica mai realmente avvenuta e dalla dissoluzione del 90% del comparto industriale (consumatasi nel silenzio pressoché totale) hanno fatto il resto. Quel poco che è rimasto se lo è mangiato la politica. La principale ragione della superfetazione edilizia in corso è la ciliegina sulla torta ma è perfettamente coerente con lo scenario attuale.
I motivi per i quali Salerno si sta spopolando sono stati elencati da chi mi ha preceduto. Una città che ha scarso peso demografico finisce per avere scarso peso politico e amministrativo e a morire lentamente. Per compensare questo trend, non dico invertirlo, l’unica soluzione sarebbe quella di assorbire i comuni di Pellezzano, Pontecagnano e San Mango com’era un tempo, che risultano ormai conturbati al capoluogo e molto più integrato ad esso di alcune frazioni periferiche. E’ avvenuto a Reggio Calabria recentemente, a Napoli durante il ventennio e in altre città.
pensiamo soltanto che con un decremento pari a 1000 persone anno e con tutti gli indicatori demografici ed economici negativi da un ventennio, per giustificare lo stravolgimento del PUC di Bohigas in favore dell’edilizia (speculativa) privata, Vicienzo e i suoi compari avevano immaginato una città che sarebbe arrivata a 180 mila abitanti entro i primi anni 2000. Quando si dice un grande amministratore!
Sono trent’anni che a Salerno il calcestruzzo va molto forte, con la città svenduta ai palazzinari! Ad esempio, quelle mega torri sorte nel nulla più assoluto nei pressi dell’Arechi, saranno abbattute o resteranno in piedi, vuote, a imperitura memoria di una città sfregiata da amministrazioni che hanno fatto del cemento il proprio credo e la propria bandiera? Non esiste più un metro quadro privo di insediamenti: ma a chi servono, visto che la città è più che moribonda?
Cemento…Cemento assai. F.to i De Luca
per tenere in piedi il carrozzone di aziende in house e partecipate che per anni hanno fatto da ammortizzatore sociale e da serbatoio clientelare, il comune si è ridotto sull’orlo del baratro. Comprensibile quindi la svendita del territorio in cambio degli oneri concessori e delle opere di urbanizzazione che il comune stesso non è in grado di realizzare. Ciò che è davvero inquietante è che i costruttori continuino a realizzare vani su vani con margini di utile minimi o nulli.
Non preoccupatevi, vagonate di negri compenseranno per le perdite e, pensate un po, vi pagheranno anche le pensioni.