Nella denuncia i familiari di Francesco ipotizzano una cattiva gestione della malattia del congiunto.
La famiglia Avitabile sostiene che di fronte ad un acutizzarsi dell’infezione provocata da un’iniezione, Francesco avrebbe dovuto essere curato in maniera più attenta. «Invece – sostiene la sorella che lo ha accudito sino al momento della morte – lo hanno tenuto in pronto soccorso e poi ricoverato in corsia» come riporta Il Mattino oggi in edicola.
Per i medici dell’ospedale Avitabile sarebbe arrivato al pronto soccorso in condizioni già critiche. «Per questo motivo – ha detto l’avvocato Luigi Calabrese – la famiglia ha dei forti dubbi su come è stato seguito dal punto di vista sanitario il congiunto. Se stava davvero così male perché ricoverarlo in corsia e non in un reparto di terapia intensiva?».
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