La gran parte delle due tonnellate di olio era ancora stipata in due silos industriali. Una partita di 200 litri era invece già confezionata in bottiglie con l’etichetta “olio extra vergine di oliva 100% italiano”. La conferma dell’adulterazione è arrivata dall’esame di laboratorio eseguito dall’Ufficio delle Dogane di Bari.
In particolare, è stata segnalata una presenza di olio di semi oltre i rigorosi limiti posti dalla disciplina comunitaria di settore per poter etichettare “extra vergine” l’olio di oliva che poi finisce nel carrello della spesa.
E’ subito scattato il sequestro del prodotto e la denuncia dei tre responsabili alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore che ha convalidato la misura cautelare per impedirne l’immissione in commercio dell’olio contaminato, a tutela dei potenziali acquirenti.
Per le frodi alimentari ci vorrebbero pene più severe rispetto allo spaccio di droga,visto che chi acquista è inconsapevole della contraffazione.
Cmq non facendo mai i nomi, sono notizie del tutto inutili per i consumatori
… non sono capaci di vivere senza abusi e truffe. Tutti così.
Non ce la fanno proprio, è nel DNA.
Per lì nell’agro nocerino-sarnese:in questo territorio ci sono tante persone che non fanno truffe,abusi e soprattutto uno stile che lei non ha!
Il suo commento dimostra la sua superficialità.
Buone cose!