Questa mattina, presso la sede di Confindustria Salerno, ha avuto luogo il seminario dal titolo “Le bioplastiche: scenari presenti e futuri”.
L’incontro, organizzata dal Gruppo Chimica, Gomma e Plastica, in collaborazione con il Comitato Piccola Industria di Confindustria Salerno, ha affrontato il tema delle bioplastiche, il quadro normativo vigente e quello futuro, con particolare attenzione al legislatore europeo. Durante i lavori sono stati trattati, altresì, il tema dell’innovazione tecnologica e di processo al quale l’industria guarda nel lungo periodo, quello della certificazione delle bioplastiche, ed infine quello della legalità e della green economy.
Sono intervenuti, in qualità di relatori, Marco Versari, presidente di Assobioplastiche, Michele Buonomo – Legambiente nazionale, Roberto Pantani dell’Università degli studi di Salerno e Barbara Calabria del TUV AUSTRIA
Hanno introdotto i lavori il vicepresidente delegato ambiente, sicurezza e privacy di Confindustria Salerno, Lina Piccolo, ed il Presidente del Comitato Piccola industria di Confindustria Salerno, Gerardo Gambardella.
Ha moderato gli interventi il Presidente del Gruppo Chimica, Gomma e Plastica di Confindustria Salerno, Alfonso Campitelli.
Il tema delle bioplastiche è di scottante attualità – ha affermato Alfonso Campitelli – Presidente del Gruppo Chimica, Gomma e Plastica di Confindustria Salerno. Oggi si parla tanto di ambiente, di ecologia, di riciclo, di raccolta differenziata e di educazione civica, anche se il percorso è ancora lungoper raggiungere risultati apprezzabili. Ritengo che, dovremmo soffermarci, sullo scarso senso civico, sulla necessità di insistere ancora sulla sensibilizzazione ad una corretta cultura ambientale. Ogni singolo rifiuto che troviamo in natura o in mare è stato volontariamente abbandonato, nel dispregio delle più banali e fondamentali regole comportamentali e di rispetto dell’ambiente. Il vero problema delle plastiche abbandonate in mare risiede nella pseudo convinzione che esso è considerato un’enorme discarica in virtù della grande, ma non infinita, capacità di diluizione. Se tutti avessero conferito correttamente i rifiuti prodotti, oggi più che di bioplastiche compostabili e biodegradabili, che pure sono importanti sul fronte dell’innovazione di prodotto, parleremo, ad esempio, del problema della carenza di impianti di riciclo, che è già realtà nella nostra Regione. Il corretto conferimento dei rifiuti, una seria risposta impiantistica, unitamente ad una crescente sensibilità del cittadino al rispetto dell’ambiente in cui viviamo potrebbero rappresentare la soluzione reale al problema dell’inquinamento da plastiche. Inoltre, non dimentichiamo che il rifiuto, opportunamente recuperato, è ricchezza, “economia che si rigenera.”
Sul fronte delle bioplastiche, diverse imprese stanno riconvertendo i propri processi industriali per rispondere alle spinte del legislatore europeo, che sembrerebbe andare verso il bando della plastica monouso – ha sottolineato Campitelli. Il settore delle bioplastiche biodegradabili e compostabili sembrerebbe essere il futuro per risolvere il grave problema dell’inquinamento delle plastiche che contaminano i nostri mari. L’industria non può non prepararsi a questa nuova sfida e lo sta facendo. Come imprenditore del settore, personalmente – e come me molti altri -, ho investito in impianti e nuovi processi per rispondere alla sfida dei tempi.
In qualità di rappresentante del Gruppo Chimica, Gomma e Plastica di Confindustria Salerno chiedo al legislatore di guardare certamente con attenzione all’emergente settore delle bioplastiche ed alle nuove frontiere della ricerca e dell’innovazione in tale ambito, ma di considerare, con particolare impegno, quello delle plastiche monouso che, verrebbe fortemente penalizzato, qualora questo materiale sarà messa al bando.”
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