Omicidio colposo è l’ipotesi di reato formulata dal sostituto procuratore Roberto Penna a carico della dottoressa che, secondo le risultanze investigative espletate dalla Procura anche sulla base di una complessa e particolareggiata consulenza medico legale, avrebbe somministrato al piccolo, affetto da asma bronchiale, una terapia non idonea alle sue condizioni di salute.
La pediatra avrebbe curato il piccolo negli ultimi mesi di vita con un protocollo terapeutico più blando di quello previsto per questo genere di problemi respiratori. Secondo la Procura il medico curante sarebbe stato tratto in inganno dalla letteratura scientifica che esclude, nei pazienti così piccoli, l’ascrizione delle difficoltà respiratorie a una diagnosi di asma bronchiale.
Archiviata, invece, la posizione dei genitori del bimbo finiti anche loro in un primo momento sul registro degli indagati; a parere della Procura non ebbero alcuna responsabilità nella morte del figlio, curato negli ultimi tre mesi di vita attraverso dei dosaggi di medicinale non adeguati.
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