Io però li conoscevo già. Esordii da titolare con il Bari proprio all’Arechi e fui impressionato subito dal pubblico di Salerno. Ora sono guarito dopo quello che è successo a Benevento, ma che spavento – ha proseguito – Sono caduto male ed ho avuto molta paura. Ora però il peggio è passato e voglio riprendere da dove avevo lasciato”.
Djavan coltiva di indossare la maglia della nazionale olandese dopo averlo fatto con le giovanili. Ma per farlo deve far bene a Salerno. ‘Anche in queste prime partite abbiamo fatto bene, ma il campionato in questa fase non dice niente. Ci sono squadre che partono forte e che poi a gennaio si fermano. La seconda parte della stagione è determinante, noi dovremo arrivare a quel punto a 200 all’ora”.
Poi aggiunge: «Fosse per me giocherei sempre, ma a decidere è l’allenatore. Io devo solo impegnarmi al massimo negli allenamenti. Colantuono è nel calcio da tantissimi anni, è allenatore da venti: conosce il gioco, le persone. Mi ha parlato fin dal primo giorno, lo considero un allenatore bravo ed esperto. Ruolo? Non cambia tanto, l’anno scorso ho fatto tante volte il terzino nella difesa a quattro ma se gioco nel 3-5-2 come quinto di destro posso avere più spazio per spingere.
La mia caratteristica migliore è la corsa ed in quel sistema di gioco posso dare tanto. Ad ogni modo, ripeto, non cambia molto, l’importante è giocare. In carriera ho fatto anche il centrocampista, la posizione in campo dipende sempre dagli allenatori e dalle loro idee”.
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