Di Lorenzo annuncia una revisione del regolamento sulle emissioni sonore. Si tratta di nuove misure per i locali che offrono musica ai giovani in orario serale e notturno.
«È intollerabile che venga leso il diritto al sonno e al riposo anche infrasettimanale. Abbiamo il dovere di tutelare questo bisogno. Siamo per l’intrattenimento e l’accoglienza e per migliorare l’appeal della movida, ma tutto va armonizzato con la vivibilità dei residenti in centro».
«Salerno offre zone dove si può fare discoteca – ammette Di Lorenzo – sono locali autorizzati a fare discoteca anche fino alle 5 del mattino. Ma siamo ben consapevoli che la cultura della discoteca come qualche generazione fa la concepiva, è cambiata».
Locali di intrattenimento a Salerno sono stati spazzati via …. ma viaggiate? Visitate altre città italiane oppure meglio ancora altre città europee? Solo in questa città di mini-poteri ed interessi particolari si fanno regole assurde …. poi non ci lamentiamo se viviamo dopo le 21 in una città ‘fantasma’ per salvaguardare quel benestante , quel magistrato o dottore che abita sul corso e vuole dormire e non esser disturbato nemmeno dalle sirene dell’ambulanza! Siete solo dei SERVI!!!
Cosa abbia a che fare la discoteca con la buona live music nei locali, rimane, per me, un mistero. Parlare di filodiffusione rimanda ad un linguaggio da “nonni” veramente poco credibile. La musica ,quella buona, è cultura e questi proclami buonisti che ricordano quello che Majakowski chiamava ” l’infame buon senso”, andrebbero sostituiti con un programma serio. Individuare zone della città e standard acustici, per dare certezze ai pochi imprenditori e magari ai superstiti appassionati rimasti in città sarebbe un buon inizio. La certezza di poter fare investimenti
ormai rari in questo settore nella nostra città, potrebbe passare attraverso una regolamentazione sull’uso di isolanti acustici sulle zone e gli orari in cui si possa far musica. Altro che nonni che dormono e che propongano musica da filodiffusione. Una cosa è limitare la musica da baraccone per strada e un’altra è il De profundis alla vivacità culturale.