«Troppi annunci, troppe chiacchiere e troppi slogan – ha sottolineato Dianese – si sono susseguite sull’opera in questione che hanno portato alla triste conclusione di un cantiere fermo e di una cattedrale nel deserto: ditte fallite, progetti futuristici, sono la cronaca dell’opera».
«Investire sullo sport, come dimostra il modello culturale islandese – ha continuato il coordinatore cittadino del movimento giovanile della Meloni – diventa un attrattore sia sociale e culturale di ampio respiro: in una città dove tanti giovani abusano di droghe leggere e di alcool che li avviano alla depressione, l’attività agonistica rappresenta un baluardo contro il modello di una società occidentale che si avvia allo sbando».
«Chiediamo all’amministrazione – ha concluso Dianese – quale sono le reali intenzioni circa l’opera e se la considera di primaria importanza per lo sviluppo sociale e culturale per la città: creare sinergie con le varie associazioni sportive che operano sul territorio potrebbe dare risultati, agonistici e di stili di vita, davvero positivi.
VERGOGNA!!! DA UNA VITA SE NE PARLA, MORIREMO MA IL PALAZZETTO DELLO SPORT MAI LO VEDREMO!!!
VERGOGNATEVI!!!
ed allora