La Soprintendenza ai BSAE di Salerno ed Avellino in collaborazione con don Giuseppe Giordano, parroco della chiesa di Santa Maria alli Mazzi, e con la Ditta di Restauro Carthusia, ha organizzato, nella giornata di Domenica 23 Marzo, l’apertura al pubblico del cantiere di restauro degli affreschi di Michele Ricciardi nella volta della cappella della Madonna di Costantinopoli, con accesso ai ponteggi ed opportunità di una visione ravvicinata dei dipinti. Per motivi di sicurezza l’accesso ai ponteggi avverrà per gruppi limitati di visitatori (Max. 10). Lo svolgimento dell’evento avverrà dalle ore 9,30 alle ore 12,30 e dalle 15,00 alle 17,00. Considerato l’accesso limitato ai ponteggi è preferibile la prenotazione alla parrocchia di S. Nicola e San Matteo in Coperchia ( tel. 089 56 62 41). I gruppi dovrebbero salire ogni mezzora a partire dalle 9,30 mentre nella chiesa sarà allestita una proiezione di slide sui lavori in corso.
I DIPINTI. La cappella, dedicata alla Madonna di Costantinopoli, è un piccolo vano collegato alla chiesa di Santa Maria alli Mazzi, nei pressi del cimitero di Coperchia, frazione del comune di Pellezzano in provincia di Salerno. La volta ripartita in stucchi in vari comparti ed unghie, contiene dipinti firmati con il monogramma MRP dal pittore Michele Ricciardi. attivo soprattutto fra il Salernitano e l’Irpinia fra gli ultimi anni del Seicento e la prima metà del Settecento. Si tratta di un artista di formazione barocca, che si inserisce nel filone luminoso giordanesco e ne persegue gli indirizzi anche dopo la scomparsa del maestro, avvenuta nel 1705, costituendo una dimensione culturale alternativa a quella razionalista di Francesco Solimena.
E per questo motivo, si ritrova confinata soprattutto nei territori provinciali. A fine Seicento, però, questa corrente era ancora egemone nella pittura napoletana. Ragion per cui Ricciardi avvia la propria produzione artistica in un clima di modernità. Nella volta della piccola cappella dipinge un ciclo pienamente aderente alla dottrina religiosa cattolica più ortodossa con puntuali rimandi agli strumenti di vita del buon cristiano.
Il fulcro è rappresentato dal riquadro centrale raffigurante l’Assunzione della Vergine, con gli apostoli e cori angelici. Lungo lo stesso asse, è raffigurato su un lato l’Intercessione della Vergine Immacolata verso Cristo per la salvaguardia cittadina, mentre sull’altro lato è dipinta l’allegoria della Chiesa con i simboli benefici del papa e del vescovo, e la difesa di una fanciulla dalle insidie del demonio. In otto pennacchi sono raffigurate altrettante Beatitudini, mentre nelle unghie laterali sono dipinte diverse virtù, probabilmente realizzate con l’aiuto di qualche collaboratore più modesto. Il ciclo, stando alla piena consonanza con i riquadri dell’ingresso della chiesa del vicino convento francescano della SS. Trinità di Baronissi, datati 1699, dovrebbe essere collocato proprio a ridosso di questi ultimi.
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