Molti i reati commessi come quello di aver tappezzato le mura cittadine di insulti rivolti a politici locali, nazionali e forze dell’ordine, con scritte inneggianti anche alla «jihad», la guerra santa. Non solo, fu denunciata anche perché in casa custodiva, qualche volta tenendone uno anche in borsa, degli ordigni artigianali.
La 45enne inneggiava all’Isis (l’organizzazione islamica terroristica) attraverso Facebook, poi collocò una bandiera dello Stato Islamico dinanzi agli uffici del Giudice di Pace di Sarno. Del suo caso se ne occuparono anche gli agenti dell’Antiterrorismo.
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