Il padre, dopo la tragedia, non ebbe la forza di occuparsi della piccola e la affidò alle suore di Vietri sul mare, qui vi rimase fino alla maggiore età. Nel convento, imparò l’arte del ricamo e del merletto, quando tornò in paese portò con sé tutto quello che aveva appreso e impartì lezioni di cucito a tante sue coetanee.
In giovane età insegnò catechesi a San Cipriano Picentino, diventando presidentessa dell’Ordine dei Servi di Maria; una donna attiva e dinamica per la comunità, dedita alla chiesa e impegnata in numerose attività con i fanciulli cattolici. Coltivò la sua passione più grande: il ricamo, e divenne famosa tra i cittadini per la lavorazione del tombolo, un’attività che richiede pazienza, precisione e grande abilità.
Un’arte preziosa che Flora ha coltivato fino a pochi anni fa, quando ancora con le mani agili ed esperte, creava meravigliose opere d’arte utilizzando morbida lana, ferri di varie misure, fili di puro cotone e fuselli di legno. In paese, la cara signorina Flora, era considerata una vera “autrice” di pregevoli lavori di antica ed artistica manualità, creati grazie alla preziosità di gesti antichi.
I suoi manufatti unici, sono motivo di orgoglio per gli abitanti che li possiedono, le sue meravigliose opere, infatti, hanno impreziosito corredi, abiti e case delle famiglie sanciprianesi e non solo. Durante i funerali, tenutisi ieri pomeriggio alle 15.30, la comunità tutta si è stretta intorno al dolore dei familiari, per salutare la paziente e sopraffina custode di tesori infiniti della Storia Locale, un pezzo di storia di San Cipriano Picentino
Fonte Le Cronache oggi in edicola
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