Per come sta procedendo il lavoro settimanale non sembra esserci il tempo di attuare rivoluzioni. Che Salernitana vedremo, dopo le dimissioni di mister Colantuono, contro il Foggia? I granata potrebbero scendere in campo con uno dei moduli già provati di recente (3-4-1-2 o 4-3-1-2 visto che si gioca in casa). Difficile immaginare che la squadra di Lotito e Mezzaroma possa scendere in campo con uno schieramento tattico non provato in precedenza.
Se si giocasse con la difesa a tre, sarebbe facile ipotizzare l’utilizzo di Mantovani, Schiavi e di uno tra Perticone e Gigliotti (che verrebbe comunque sacrificato in caso di difesa a quattro), con Migliorini più dietro.
Sulla fasce si dovrebbero disimpegnare Anderson e Casasola. In mezzo al campo, invece, ci sono dei dubbi. Di Tacchio è certo del posto, con lui a far legna potrebbe essere proposto Palumbo, visto che Akpa Akpro ha deluso nelle ultime apparizioni. Castiglia sembra destinato alla panchina. Dopo il gol segnato a Carpi da subentrato, Alessandro Rosina si candida nuovamente per una maglia da titolare, potrebbe fargli spazio Mazzarani.
In avanti, invece, con Vuletich ko, la situazione è quantomai confusa: Jallow e Djuric hanno steccato anche la gara al Cabassi, Bocalon è entrato ed ha provato ad incidere, ecco allora che potrebbe essere scoccata l’ora di Anderson. Lo stesso Orlando, dopo l’addio di Colantuono, spera di poter avere una chance di mettersi in mostra. Bellomo, invece, sembra ormai rassegnato a cambiare aria a gennaio.
Nelle ultime tre partite la Salernitana ha incassato 9 gol, andando incontro a tre sconfitte. E’ chiaro che la prima operazione da compiere è quella di ridare equilibrio (oltre che serenità) alla squadra, chiamata a sostenere un esame non semplice, al cospetto del terzo attacco della categoria (con 24 gol segnati). In trasferta, però, i satanelli fin qui hanno sempre fatto fatica (1 vittoria, 2 pareggi e 4 sconfitte), con appena 6 gol segnati.
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