“Ho noleggiato un aereo per andare a Wembley, ho aspettato che finisse la partita e poi l’ho riportato a casa – ricorda un commosso Aniello Aliberti ai microfoni di SalernitanaNews – Poi Varrella lo ha fatto entrare nel secondo tempo e lui ha segnato e ci ha salvato. La A di due anni dopo è nata con quel gol”.
Anche il presidente della Salernitana più importante della storia è rimasto sconvolto quando questa mattina ha appreso la tragica notizia: “Purtroppo da anni ci eravamo persi di vista, sapevo che era rientrato in Sudafrica. Non ero a conoscenza della malattia, quando ho saputo ho provato un forte dispiacere. Era una persona seria oltre che un bravo ragazzo e un grande calciatore”.
Ed è stato proprio Aliberti a scoprire il Masinga calciatore, nel lontano ’96: “Me lo segnalò Raffaele Novelli che insieme all’agente Peppe Viscido mi segnalò questo calciatore che all’epoca era assistito da Vinicio Fioranelli – racconta Aliberti – Giocava in Svizzera ma naturalmente la B italiana era di maggiore appeal nonostante quell’anno non navigassimo in buone acque. All’inizio non si ambientò bene, alcuni pseudo tifosi lo presero di mira e Masinga fu anche vittima di razzismo. Voleva anche andare via per questo ma non si perse d’animo, gli dispiaceva di non essere apprezzato. Poi esplose”.
Un campione dentro e fuori dal campo: “Una persona squisita. Ogni pomeriggio dopo l’allenamento veniva in sede, faceva lezione con la moglie per imparare l’italiano. Quando poi finiva il corso rimanevamo a chiacchierare. Rimase molto legato al territorio e amava tantissimo il calcio: nello spogliatoio era molto benvoluto, fece presto amicizia”.
Oltre al gol col Castel di Sangro anche il sigillo al Cesena e la doppietta al Brescia. Poi il trasferimento al Bari: “Carlo Regalia, persona seria e grande conoscitore di calcio, lo volle al Bari a tutti i costi. Parlai con Masinga e mi chiese il trasferimento, era molto attratto dalla Serie A. Mi fece piacere seguirlo gli anni successivi, ricordo un gol all’Inter bellissimo. Fece una grande carriera, se l’è meritata”.
Fonte SalernitanaNews
Come nella vita anche nello sport bisogna essere uomini veri e tu lo sei stato R.i.p. Masinga, come gran parte della Salernitana di Aliberti tutti lottavano e davano il massimo per la maglia, ci avete regalato emozioni uniche e avete portato in alto la nostra amata Salernitana
Sei stato, sei e resterai il mio presidente e spero che conservi ancora la sciarpa che ti donai quando sei stato ricoverato al San Leonardo. Non so se i sogni si avverano ma un giorno sarebbe bello rivederti al comando della Salernitana. Tu sei la storia e un uomo quelli di oggi non sono nessuno e non avranno mai il mio rispetto…conta poco…ma l’importante è che io la notte possa dormire tranquillamente senza esser complice dell’uccisione della salernitana per conto di due presidenti fantocci un direttore sportivo pappone e qualche amichetto colluso. Mi vergogno. Ciao caro presidente a presto.
Soliti pseudo tifosi…… Che andrebbero esiliati……
Rivogliamo nello Aliberti
10 100 1000 Aliberti,Soglia,Matteoli……..Via i romani,via.