«Argentini, brasiliani, croati, svizzeri, australiani, slavi, uruguaiani, messicani, canadesi, rumeni, portoghesi e tanti altri ancora….. ho visto arrivare nella squadra in cui militavo stranieri di ogni dove e per la prima volta arrivi tu, un africano del Sud.
Eravamo a Salerno e lui si presentò con una giacca orribile e gli occhi rossi carichi di rabbia.
Ero scettico perché da ragazzo quando dormivo nelle stazioni li temevo, avevo paura di loro.
Tra gli stranieri menefreghisti con lo stipendio facile, ne ho visti tanti di passaggio ma lui era diverso, aveva nel sangue la fame della sua famiglia e del suo paese, era un Bafana….
Era fisso a casa mia al parco San Matteo.
Una sera divorò una teglia piena di polpette rosse con non si sa quando pane e le mani unte che a vederlo mi faceva allegria, ancora oggi ne parliamo con Franca a distanza di anni.
Amicomì per me era il suo nome e non parlando francese lui capiva.
Salerno era diffidente con lui dopo la sola Ferrier e glielo dicevo: “tu gol io polpette” e rideva con quella mascella enorme e denti così bianchi che non capivo come facesse visto che non conosceva i dentisti, semplice non sapeva cosa fossero le caramelle.
Era un calciatore normale con caratteristiche simili a tanti nelle categorie inferiori ma aveva cuore, testa, fame e soprattutto sangue negli occhi, tipica dote della sua terra selvaggia.
Salerno si rivelò per lui la scelta migliore.
Ci salvammo in serie B grazie anche alla seconda parte ottima della sua stagione con gol decisivi, ricordo un 4 a 1 al Brescia con un mio cross e gol di testa suo sotto la Curva Sud con capriole infinite ed esultanza di uno che la sentiva, amava il Sud e mai lo avrebbe tradito.
Fil approda al Bari e scrive un’altra pagina bella. Lo ritrovo da avversario e l’accoglienza ricevuta da lui come avversario è rimasta sulla bocca dei miei compagni.
Diventa un perno della Nazionale!
Dio poi Io diceva sempre! E Dio lo premia!
Il Sud Africa si guadagna la possibilità per la prima volta nella sua storia di giocarsi uno spareggio per qualoficarsi al Mondiale, lui è il capitano e punto di riferimento di quella squadra di quella gente e cosa fa???? Segna il gol decisivo diventando l’eroe nazionale.
Rimpiango ancora non esser andato a Johannesburg nella sua dimora per il mondiale delle vuvuzela, sai che spasso con lui….mannaggia i rimpianti!
Amicomì, come sempre poche parole ma per te le spendo volentieri.
Credo che tutta l’Africa ha gli occhi rossi come non mai grazie a te.
Ciao Fil».
V.Tosto
Tosto un signore come pochi …ahhh il vero calcio di altri tempi se solo si potesse tornare indietro … ciao phil
Non ho mai lasciato un commento sugli articoli di Salernonotizie, pur leggendolo ogni giorno. Oggi però faccio un’eccezione e dico grazie a Vittorio Tosto che come sempre dimostra l’attaccamento per la nostra squadra del cuore e per la nostra città. Inutile che qualcuno dica che viviamo di ricordi…. Queste sono le cose che fanno capire da chi era formata la squadra di quegli anni bellissimi.
Grandi campioni fuori e dentro al campo.
VITTORIO TOSTO figlio di un calcio che non esiste più!!!
ODIO ETERNO AL CALCIO MODERNO!!!