“Angelo è un grandissimo professionista, un ragazzo molto serio. Lo ebbi sia da ad Alessandria che alla Lazio: già all’epoca si vedeva come curava con attenzione ogni minimo dettaglio. Per venire nuovamente a Salerno ha rinunciato alla Nazionale. Questo significa che ha tanta voglia di fare bene e di mettersi nuovamente in mostra: gli mancava, evidentemente, prendersi delle responsabilità che quando lavori come ‘secondo’ non hai. Non ho modo di conoscere per bene le dinamiche della Salernitana e non ho avuto modo di conoscere Lotito in maniera approfondita: gli riconosco, tuttavia, grandi dote manageriali. Prese la Lazio con tantissimi debiti ed ora è una squadra che soventemente è nei primi posti della classifica e riesce a fare tante plusvalenze, vendendo giocatori a cifre iperboliche sostituendoli con calciatori semisconosciuti”.
Fonte Laziopress.it
Esattamente: dal Napoli in giù non si gioca per vincere, si gioca per guadagnare.
E Salerno per Lotito serve “a valorizzare i giovani della Lazio” (parole sue).
Salerno non va in A e non va (possibilmente) in C. E’ la commedia dell’arte, con rispetto per chi comunque suda. Faremo 20 anni in B, comunque non male per la “nostra storia” (parole di Lotito). Ma il calcio è agonismo, che noia, altrimenti, meglio curare la propria vita.
Meglio il Teatro, quello vero, in attesa di chi voglia e possa davvero vedere Salerno in A: mettetela in vendita, per favore.