La situazione quasi drammatica nella quale si trovano a operare i sanitari tutti e in particolare quelli direttamente coinvolti nei percorsi di assistenza e ricovero di pazienti, che giungono sempre più numerosi nelle sedi di Pronto Soccorso dei nostri Ospedali, è sotto gli occhi di tutti.
Ogni giorno si registrano episodi che finiscono sulle pagine dei giornali e alcuni di essi si accompagnano ad atti di violenza verbale o ancor peggio fisici, verso chi si sta prodigando per tentare di trovare soluzioni assistenziali o per attuare l’appropriato intervento diagnostico-terapeutico per il paziente.
Mi sembra doveroso e corretto esprimere la gratitudine di tutto il Consiglio dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di questa provincia agli operatori coinvolti in questo processo di assistenza; parimenti, consapevoli del disagio e delle difficoltà, cui vanno incontro i nostri cittadini (pazienti e familiari), parteciperemo attivamente alla ricerca di soluzioni organizzative e gestionali, che possano ridurre le problematiche sopra descritte, ben consapevoli che non è il momento di palleggiarsi le responsabilità ma di cercare una linea condivisa di intervento.
Questo non è ascrivibile a qualcuno, ma è un problema che vede partecipi tutti gli attori coinvolti nel processo, operatori sanitari e cittadini. Ognuno dovrà dare un piccolo contributo, fatto di professionalità, ma anche di pazienza, senso civico e partecipazione consapevole alle difficoltà del momento.
I medici, siano essi del territorio o delle strutture assistenziali, sappiano che l’Ordine seguirà con attenzione questa problematica di vitale importanza per la sopravvivenza del SSN, mai così in pericolo come ora, soprattutto nelle regioni del SUD; le motivazioni vengono da lontano e le soluzioni devono portare a un incremento dei processi di collaborazione e di integrazione tra Regioni perché sopravviva un diritto-dovere di assistenza paritaria tra i cittadini di questo Stato.
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