Il concorso internazionale “NAPOLICALL”: New Service Center for the first italian railway”, bandito da Instaura con la collaborazione di Startfortalents, per il recupero degli spazi abbandonati della storica stazione Bayard nella città di Napoli, sorta a servizio della prima linea ferroviaria in Italia.
La giuria di esperti ha selezionato i vincitori per un totale di tre premi e tre menzioni: al terzo posto si è classificato il progetto Vesuvii Forum degli studenti del V anno di Ingegneria Edile-Architettura Michela Tenore, Victoria Andrea Cotella, Rossella Coluccio, Bruno Germano Nolfi, Carla Ramos; mentre il progetto Linking spaces delle studentesse Agostina Alvarez Soto e Maria Mercedes Aoki ha avuto una menzione speciale per la sua qualità e la ricerca progettuale.
Il concept nasce dall’unione di due parole: “foro” e “Vesuvio”. La struttura si svilupperà attorno ad una piazza centrale, (che rimanda al foro) centro di smistamento dei flussi di persone.
Riprendendo il discorso sul Vesuvio, il carattere rudere dell’edificio assomiglia allo stato dormiente di quest’ultimo e allo stato in cui esso è attivo, ergo: nuova vita per un edificio “addormentato”. Il risultato finale è una struttura assimilabile a un vulcano: l’esterno più spoglio, sta a simboleggiare le pendici e la montagna e proteggendo l’interno, più vivido, che simboleggia il nucleo.
L’idea progettuale non vuole andare a modificare drasticamente il preesistente, ma a risanarlo e a completarlo utilizzando materiali moderni ma compatibili con esso, affinché questo possa tornare ad essere parte di uno spazio fruibile ed utilizzabile.
Sul volume A andrà effettuato un risanamento delle facciate esistenti e del solaio al piano terra, e una ricostruzione del primo piano mancante.
Per il volume B, è stato pensato una duplice organizzazione dei paramenti esterni, col fine di dare loro una continuità. Il prospetto prospiciente sul parcheggio della Circumvesuviana è stato restaurato con il suo carattere originale. Del paramento che affaccia sul cortile interno, invece, rimane intatta solamente la muratura del piano terra, che andrà poi successivamente consolidata.
Superiormente a quest’ultima, e per tutte le altre sopraelevazioni, è stata pensata una struttura costituita da un curtain wall fissato su un telaio portante in acciaio. I pilastrini sono stati progettati addossati alla muratura al fine di operare un consolidamento del paramento attraverso elementi di ancoraggio.
Esternamente il curtain wall si completa con una struttura metallica costituita da numerosi elementi che formano una trama che ricorda i flussi di lava, sulla quale è fissata una lamiera forata in acciaio Corten. Nel curtain wall è compresa una tecnologia di schermatura che permette la difesa dalle radiazioni solari e il rispetto della privacy per gli utenti dell’albergo.
Il volume C dovrà essere costruito ex-novo, e verrà costituito da due livelli rialzati raggiungibili grazie ad un corpo scala a pianta centrale, di struttura uguale a quella progettata per i volumi A e B. Questo corpo scala servirà anche al raggiungimento del parcheggio interrato, pensato per essere realizzato sottostante al volume C e al cortile attiguo.
Con questo progetto si cerca di rivalorizzare quella che è stata la prima stazione di Napoli, nonchè anche d’Italia, e che attualmente è situata nel centro di la città in stato di rudere. Il modus operandi di conservare il preesistente è il seguente: si cerca di adattare la struttura vecchia ai bisogni e alle tecnologie attuali avendo come fine l’adattamento dell’antico con l’attualità.
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