Salerno, crac Pastificio Amato. Il figlio Antonio in aula: “A Del Mese date sostanziose tangenti”
Novità eclatanti sul crac del Pastificio Antonio Amato di Salerno sono emerse oggi in Aula al processo sul fallimento della storica azienda salernitana. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno è di circa un milione di euro la somma accertata dalla magistratura che gli Amato, proprietari dell’omonimo pastificio coinvolto in un giro affaristico con banche e politici, avrebbero versato all’ex deputato dell’Udeur Paolo Del Mese. Per ottenere favori e l’intermediazione con alcuni importanti gruppi bancari che hanno garantito finanziamenti milionari agli Amato nonostante non vi fossero adeguate garanzie. Questa mattina, in aula, Antonio Amato, il figlio di don Peppino, storico titolare del pastificio, ha confermato che la natura dei soldi versati a Del Mese non è legata a un rapporto di lavoro. Una lunga deposizione come si legge anche dal quotidiano la Città di Salerno nel corso della quale, Antonio ha spiegato: «Ho saputo solo quando c’era l’ipotesi di concordato che erano stati dati molti soldi a Paolo Del Mese senza che si trovasse alcun motivo. Li ho chiamate tangenti perché sono dazioni di denaro senza spiegazioni»
Commenta