Le irregolarità. Per chi non ha la pec le lettere arrivano ancora in forma cartacea, ma la formula è uguale per tutti. Si tratta, infatti, di un “invito alla compliance”, ossia alla correzione spontanea degli errori commessi nella presentazione delle dichiarazioni 730 o Modello Redditi relativamente alla mancata dichiarazione di alcuni redditi.
Sotto la lente delle entrate innanzitutto i redditi derivanti da contratti di locazione, ma anche redditi di partecipazione in società, associazioni, imprese familiari, redditi di capitale, redditi di lavoro autonomo, compresi quelli in regime forfettario.
Risposta sempre dovuta. La Guida descrive passo passo cosa fare quando arriva questa lettera. Si va dal controllo della correttezza dei dati alle modalità per richiedere informazioni o per segnalare elementi o fatti che giustificano le irregolarità riscontrate, dalle istruzioni per la presentazione di una dichiarazione integrativa a quelle per il versamento delle somme dovute. Si tratta a tutti gli effetti di una lettera di invito, non di un accertamento, ma occorre comunque dare una risposta proprio per evitare successivi passi da parte dell’Agenzia.
Controlli e chiarimenti. La prima cosa da fare, dunque, è verificare che le contestazioni siano corrette, ossia che ci si sia effettivamente dimenticati di dichiarare i redditi in questione. Per avere ulteriori informazioni sul contenuto della lettera si può chiamare il call center (800.909696 da telefono fisso o 06.96668907 da cellulare), selezionando l’opzione “Servizi con operatore – Comunicazioni per l’adempimento spontaneo”.
In questo caso si otterranno tutte le informazioni sia per effettuare ulteriori verifiche sia per inviare gli eventuali dati mancanti a dimostrazione della regolarità del proprio comportamento fiscale.
Se si deve pagare. Se invece l’Agenzia ha ragione è possibile correggere gli errori utilizzando il ravvedimento operoso che consente di risparmiare su interessi e sanzioni. Occorre quindi presentare una dichiarazione integrativa e versare le maggiori imposte dovute e gli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito.
A queste somme vanno aggiunte le sanzioni specifiche, tanto più basse quanto prima si paga. Per calcolare agevolmente l’importo dovuto per sanzioni e interessi, sul sito dell’Agenzia è anche disponibile, nella pagina dedicata alla “Compliance per i cittadini”, un apposito software.
Commenta