Si tratta di una brillante performance di teatro-canzone che già nel titolo evoca i contenuti e le atmosfere che hanno ispirato e dato linfa vitale alla poliedrica carriera dell’artista lucano. Una sorta di diario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieri di giorni differenti: uno stralcio di vita con canzoni e racconti di piccoli viaggi intorno alle persone e alle cose che le hanno ispirate. E dentro ci trovi cose che ti appartengono. Storie buffe e romantiche che vogliono far divertire e sognare attraverso canzoni, racconti poetici, monologhi e gag surreali. La poesia nello spettacolo di Papaleo è un linguaggio che si esplica magistralmente nell’incontro tra musica e parole, un incontro senza soluzione di continuità come se fosse una lunga e unica partitura musicale.
Questo il senso della piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre ambizioni.
E quello che a noi arriva è la voglia di condivisione veicolata da questo esperimento teatrale, il bisogno di stringere mani, strappare sorrisi, regalare parole, immagini, suggestioni, segreti, piccole perle di complicità in cui riconoscersi.
Lo spettacolo, scritto dallo stesso Rocco Papaleo insieme a Valter Lupo (che ne firma anche la regia), porta in scena una straordinaria band di quattro elementi così composta: Arturo Valiante al pianoforte, Francesco Accardo alla chitarra, Gerry Accardo alle percussioni e Guerino Rondolone al contrabbasso mentre la regia è affidata a Valter Lupo. Romanticismo, simpatia ed un grande affiatamento con la band sul palco sono gli ingredienti di questo succoso piatto, servito con la cortesia di un grande personaggio, che, dopo il cinema, la televisione, una carriera tempestata da numerosissimi successi e da straordinarie collaborazioni, torna sul palcoscenico per regalare agli spettatori del teatro un po’ della sua vita così piena, così sospesa tra i fasti della scena e il piccolo paese della Basilicata in cui è nato e nel quale tutto pare scorrere più lento che altrove. Un piccolo gioiello da vedere per divertirsi, per assaporare atmosfere di un sud pieno di fascino e di immagini incantevoli, rievocate dalla memoria, dalla poesia, dalla voce, dall’accogliente semplicità di un grande artista che saprà coinvolgere il pubblico con tanto di sorpresa finale.
Per info 089221807 teatro delle Arti
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