caffè e sveglia e ‘ un binomio imprescindibile.
Molte persone preferiscono non organizzarsi a casa e prendere la tazzina di caffè al bar sotto casa o ad un bar accanto al luogo di lavoro.
Ma c’è un mondo di lavoratori che anticipano gli orari classici e prendono il caffè alle 5,00 o alle 6,00 del mattino e preferiscono non far rumore in cucina o chiedere aiuto a mogli o mamme, pertanto escono di casa molto presto.
A SALERNO sono stati pochi e famosi i BAR ‘ giorno e notte’ per oltre 30 anni e fino a 20 anni fa c’è stato di fronte la piazza della Stazione Ferroviaria il BAR PONTE.
Se ritorniamo negli anni ‘ 20 alla MARINA c’era ‘ IL CAFFÈ DEL LEONE ” aperto tutta la notte o a Porta Catene un caffè ‘ giorno e notte’ era RITELLA.
Ma c’è stato fino a 100 anni chi vendeva per la strada nelle prime ore del giorno il caffè.
Accadeva nei vicoli del Centro Storico, albeggiava e il venditore portava sotto ad un braccio un contenitore di latta ovale che aveva un comodo manico metallico. Nell’altro braccio una cesta, un panno di cotone di colore bianco copriva tante tazzine con relativi piattini. Nella cesta, in un angolo metteva le tazzine pulite e dall’altro le tazzine usate e in una tasca della giacca una bottiglia di anice come alternativa al caffè.
Fino agli anni ’70 questa figura, la si trovava nelle prime ore dell’ alba sui treni diretti a Napoli o Sapri, famosa la figura cinematografica di Nino Manfredi nel film Cafe’ Express del 1980.
La cosa più buffa in una mattina del 1902 nei vicoli del nostro centro storico era la voce del venditore del caffè per annunciare la Sua presenza. Il venditore non poteva urlare troppo per via dell’orario, pertanto con voce non sguaiata ma suadente per farsi sentire diceva :
‘ U CAFFETTIERE, CH’ E ‘ GHIUORNE !
di Adolfo Gravagnuolo
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