Al di là dei proclami e delle promesse è probabilmente questa la missione più difficile per Lotito e Mezzaroma: riconquistare la fiducia della piazza abbattendo il malcontento a suon di risultati ma soprattutto contrastando l’indifferenza che sta prendendo il sopravvento.
La sensazione è che questi quattro anni di B abbiano determinato un solco profondo tra gran parte della tifoseria e questa proprietà. I campionati in fotocopia, le ambizioni riposte sempre nel cassetto prima di Natale, hanno alimentato il fronte degli scettici e dei delusi. E neppure il traguardo del centenario sta scuotendo il tifo granata.
Un appuntamento che sta scivolando via in sordina, quasi nel silenzio generale con sullo sfondo sentimenti di amarezza e delusione per quello che poteva essere e non è stato l’ennesimo torneo delle promesse mancate.
Sappiamo bene che se Lotito vuole può e sa raggiungere tutti gli obiettivi. Il nodo da sciogliere è e resta quello della multiproprietà. Ed ora che anche il Bari di De Laurentis è arrivato in C, tra i professionisti il problema si propone in sterofonia. Cosa farà il mondo del calcio? Agli inguaribili ottimisti consigliamo di restare cauti: l’orientamento dopo le figuaracce delle italiane in Europa è rendere il massimo campionato ancor più competitivo figuriamoci se fanno giocare squadre di parenti e affini nella stessa categoria.
Fonte LIRATV.COM
Realisticamente forse sarebbe il caso che i giornalisti diano più spazio all’ipotesi cessione della società, iniziando a valutare, giornalisticamente, se è un’ipotesi realistica o no. Lotito a Salerno ha chiuso. Il centenario sta passando in sordina perché questa società ormai non è più la Salernitana, ma la Lazio B, quindi sembra di festeggiare qualcosa che in realtà è morta. Dare un’altra chance a questa società significa concretamente andare incontro ad un’altra presa in giro e a cose peggiori se salta fuori uno dei tanti altarini. Lotito se vuole può andare a fare compagnia a Lombardi e Cala nel club delle pagine nere della storia granata.