“Siamo a pochi giorni dalla Giornata mondiale della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro indetta dall’ILO per il prossimo 28 aprile e dalla Festa del 1° maggio dedicata al Lavoro e contare ben 4 morti e 2 feriti gravi nella giornata odierna (stando a quanto emerge dai media da noi rassegnati) rappresenta per noi uno schiaffo alla credibilità di quanto sulla carta sembra si stia facendo e dimostra quanto siano diventate sempre meno credibili le motivazioni addotte sull’aggravarsi del fenomeno infortunistico”, dichiara il Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni.
“Sin nella tarda mattinata a Sestu (CA), un operaio di 65 anni è stato travolto e ucciso da un furgone mentre stava lavorando con una squadra in un terreno agricolo; poi nel Porto di Livorno la notizia di un operaio 51enne che ha perso la vita a bordo di una nave della compagnia Moby, attraccata alla Calata Carrara, mentre stava effettuando delle manovre alla guida di un muletto nel garage della nave; e ancora a Savigliano (CN) muore un artigiano di 44 anni, impegnato nel taglio di alcuni tubi del vecchio impianto di riscaldamento che si trovava su un cestello nell’ex capannone Origlia; infine a Salerno è deceduto Nicola Palumbo, di 54 anni, originario di Ravello, a causa di un montacarichi che si è staccato all’improvviso cadendo sul cranio dell’uomo: sono gli incidenti che hanno sconvolto la vita di 4 famiglie e a cui va tutto il nostro cordoglio” aggiunge.
Secondo gli ultimi dati disponibili rilevati dall’Open Data INAIL, in Italia nei mesi gennaio-febbraio 2019 le denunce d’infortunio sul lavoro sono state 100.290 (a fronte delle 96.121 del 2018 con variazione rispetto al 2019 del +4,33%), ben 121 quelle relative ai casi con esito mortale (a fronte delle 125 del 2018 con una variazione rispetto al 2019 impercettibile) e 9.937 quelle riguardanti le malattie professionali (a fronte delle 9.936 del 2018 con una variazione rispetto al 2019 dello +0,01%).
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