C.B. classe 1970, M.F. classe 1993 e M.A. classe 1979, originari e residenti in Campania, nella zona del Cilento, si erano resi responsabili lo scorso maggio di un furto aggravato, sottraendo alcuni monili all’interno della gioielleria “MP gioielli s.a.s. – di MAZZOTTA Bruno” di Melicucco, per un valore di € 2.000,00.
In particolare, la C. B. e la M. F., avevano distratto il titolare della summenzionata gioielleria e sottratto i gioielli, per poi darsi alla fuga con l’auto guidata da M.A., che era rimasto all’esterno del negozio con il ruolo di “palo”.
La serrata attività di indagine, volta ad accertare nel più breve tempo possibile l’identitàdei responsabili della condotta delittuosa, aveva preso le mosse dalla descrizione fornita in sede di denuncia dal gioielliereriguardo la connotazione fisica e l’accento dei malviventi.
Grazie all’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della gioielleria, e degli altri esercizi commerciali insistenti nella stessa strada, erano stati identificati i volti delle donne che avevano perpetrato il furto e l’auto utilizzata per la fuga, una Lancia Delta con targa bulgara,.
L’analisi della targa, attraverso l’utilizzo delle banche dati delle Forze di Polizia, aveva consentito agli investigatori di scoprire che la Lancia Delta era stata noleggiata da un uomo (M.A.) presso una ditta avente sede ad Agropoli (SA). Era emerso così un evidente collegamento tra il luogo di abituale utilizzo dell’autovettura e l’accento campano riferito in sede di denuncia dal titolare della gioielleria.
A conferma dei sospetti maturati, si registravano altri furti aventi lo stesso modus operandi, commessi a distanza di poco tempo e non lontano da quello effettuato a Melicucco, e realizzati mediante l’impiego di autovetture noleggiate dalla stessa persona.
Il personale della Sezione Investigativa effettuava dunque una minuziosa ricerca volta alla identificazione delle donne riprese dalle telecamere, interessando alcuni Commissariati aventi sede nella zona di possibile provenienza dei malviventi, che fornivano le generalità di numerosi sospetti autrici di analoghi furti, sottolineandone peraltro la particolare inclinazione alla commissione di tale tipologia di reati.
L’analisi dei social networkpermetteva di accertare la corrispondenza tra i volti ed i nomi di due delle potenziali autrici del furto, ma anche un evidente rapporto di amicizia tra le stesse e la relazione sentimentale tra una di queste e l’uomo che aveva noleggiato la Lancia Delta. Attraverso l’acquisizione dei tabulati telefonici dei soggetti individuati,si appurava che i telefoni agli stessi in uso, nel giorno del furto, agganciavano le celle telefoniche ubicate nei pressi di Melicucco, così come risultavano agganciare le celle dei luoghi in cui erano stati perpetrati gli altri furti ascrivibili al trio.
Le prove raccolte venivano ritenute esaustive dalla Procura della Repubblica di Palmi, guidata dal Procuratore Ottavio Sferlazza, che richiedeva la misura cautelare al GIP di Palmi, Dr Dioniso Pantano che, concordando sulla valenza del quadro accusatorio, emetteva la misura cautelare eseguita ieri mattina dagli uomini del Commissariato di Polistena con il concorso della Squadra Mobile di Salerno.
Fonte www.calabriamagnifica.it
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