La spiaggia della nostra città , ampia e profonda , persa quella splendida di via Porto , e ‘ la spiaggia di Torrione .
Per oltre un decennio 55\69 e’ stata occupata da due lidi, quello dei Carabinieri , bellissimo, dove vedemmo i primi ‘ mosconi’ tutti bianchi, bagnini elegantissimi, ombrelloni dello stesso colore e dove l’ accesso non era consentito ai ‘ civili’ e l’ Aurora dove venivano fittate, ‘ a ora ‘ le famose scappavia o iole che erano piccole barche slanciate prive di poppa e che portavano massimo tre persone . Tutto il resto della spiaggia fino a Pastena era definita ‘ spiaggia libera ‘.
Chiusi gli stabilimenti di via Porto , il lido dei Carabinieri andò via dal Torrione e si spostarono a Torrione l ‘ Arcobaleno e Lo scoglio 24 e si ridusse lo spazio della spiaggia libera che giungeva sempre fino a Pastena ma in maniera ridotta perche ‘ nel 1963 apri’ il lido La Caravella .
La vita di spiaggia in quegli anni era bellissima, sia nei lidi sia in quella libera , non mancava mai l’ assistenza, vi erano bagnini che camminavano con le pinne sotto il braccio lungo tutto il bagnasciuga e con la scritta bianca sulla canottiera rossa ‘ salvataggio’ .
Passava il venditore che trascinava il ‘ banco tre ruote ‘ di gelati a limone o il venditore di cocco gia’ tagliato a fette , posto in un’ ampia cesta e non mancava mai , a prima mattina, il ragazzo con una ‘ spasella ‘ medio- lunga sulla spalla era ripiena di Graf zuccherate , tutti questi venditori ambulanti sempre in maglietta rigorosamente bianca.
Ed ecco arrivare il piccolo piroscafo con il Capitano che ti portava per 50 lire a vedere la Madonnina del porto.
Lo spazio della spiaggia libera era enorme e la zona sotto la caserma tra Torrione e Pastena diventava in qualsiasi ora del giorno un grande campo di calcio.
Con il trascorrere degli anni , si trasformarono gli spazi, fu costruito il collettore , importante averlo fatto e poi nuovi piccoli lidi gestiti da cooperative organizzate dal Comune.
La piaggia del torrione , la bella spiaggia , da sempre nei mesi estivi e’ ‘ battuta ‘ dal Maestrale .
Quando ero piccolo e non vi era l’ ora legale questo vento dai barcaioli del torrione era definito ” ‘ o vient e mezzjuorn ‘ e dicevano ” porta buon tiemp ” , veniva da nordovest , veniva da Capo d’orso e poteva essere leggero o forte ma non arrecava danni .
Quando arrivava vi era foschia e le frange degli ombrelloni si muovevano intensamente , se era più forte si dovevano chiudere gli ombrelloni.
Bellissimi i pomeriggi della famosa controra con il maestrale eccoli :
un mangia dischi che emana le note di Nico Fidenco con la canzone ” legata a un granello di sabbia ” , ombrelloni mossi dal vento, un signore che dorme disteso all’ ombra , una mamma che addormenta il figlio in una spiaggia semideserta ed un signore che sale dal mare con tanti cannolicchi tenuti insieme da un elastico e il vento soffia, quel bellissimo maestrale tipico della spiaggia di Torrione , oggi come allora .
Dimenticavo ,a mezzogiorno il maestrale annunciava anche un venditore di prodotti dell’ altra costiera , quella sorrentina , insomma da dove giungeva il vento : un signore con i pantaloni lunghi e blu ma alzati al ginocchio e una canottiera invernale panna, vendeva i biscotti urlando ” i Biscotti , i biscotti di Castellammare” che erano chiusi in una carta doppia di colore blu.
Adolfo Gravagnuolo
Bei ricordi,complimenti al Sig. Gravagnuolo
che prossimamente parlerai di personaggi caratteristici. Uno tra tutti era Pascariello, che portava i gelsi in caratteristici cestini di vimini e si spostava con una lambretta urlando: Uì cà Pascariello, co e cevz…
Concordo…la descrizione sembra una poesia ma era realtà…si viveva quei momenti con incredibile serenità e poi i tantissimi forestieri…
Semplicemente meraviglioso !
Del Kiavicone…….A Torrione che puntualmente scaricava i liquami a mare……ci siamo dimenticati…..URLA IL MAESTRALE E BIANCHEGGIA IL MAR….
Sono ancora giovane (classe 1976) , ma ha sentire questi racconti, che son gli stessi che mi raccontano anche mia mamma e mio padre, e che in parte ricordo anch’io mi viene davvero di dire “Magari a poter tornare indietro”, che belle cose …………
Saluti a tutti.
x Spero: Se dobbiamo parlare di personaggi storici allora parliamo anche di quello che ripuliva dalle carte le strade “SPIC E SPAN”, che visto la situazione “RIFIUTI” farebbe veramente comodo.
Alfredo, detto Spic e Span, negli anni 60 tirava anche un carretto. Di lui si vociferava che fosse di buona famiglia e che fosse un prof di matematica. Ti prego, non mettiamola sempre sul negativo. Un pò di poesia ci vuole
Un unico appunto, pedantesco ma necessario: ricordo bene dai romanzi di mare e pirati che il maestrale (o mistral dall’antico provenzale maestral) è il vento che spira da nord-ovest; mentre sulle imbarcazioni l’albero-di-maestra è definito l’albero principale. Ma nella Rosa dei Venti la semantica è differente, come dicevo sopra.
Attendiamo le prossime puntate.