Fisco, sulla casa arriva una pesante stangata

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La stangata sugli immobili non si ferma. Dopo i 39,5 miliardi di euro di imposte del 2018, il termometro fiscale continua a salire anche nell’anno in corso.

Secondo gli ultimi calcoli effettuati con uno studio del Sole 24 Ore, le tasse sulla casa stanno trasformando le abitazioni in una sorta di bene di lusso. La mazzata fiscale sugli immobili nasce dalla somma di diverse imposte che si riversano sulle tasche di chi ha una casa.

Stiamo parlando di Ime e Tasi, della cedolare secca per gli affitti, dell’Irpef, dell’Ires, del registro e del bollo, le imposte sulla siccessione e sulla donazione ma anche la zavorra dell’Iva per gli acquisti di immobili di nuova costruzione.

Il conto complessivo che tocca i 39,5 miliardi di fatto è al netto dell’imposta sui rifiuti. In questo caso il salasso arriverebbe anche a 50 miliardi di euro. Su questo quadro pesa anche lo sblocco della leva fiscale voluto dal governo gialloverde. I Comuni adesso potranno ritoccare le aliquote che andranno ulteriormente a colpire le tasche di chi ha una casa.

La stangata in questo senso verrà declinata su due versanti: il primo è quello dell’Imu e il secondo è quello della Tasi. La metà del gettito che arriva della imposte sulla casa è frutto delle entrate derivanti da Imu e Tasi: 20,2 miliardi solo nel 2018. E in questo momento tra i capolughi da nord a sud, un Comune su 10 ha già avviato le procedure per aumentare l’Imu per l’anno in corso. La stangata sulla casa dovrebbe proseguire, salvo sorprese anche nel 2020.

Decisiva in questo senso sarà la conversione in legge del dl Crescita, ma soprattutto il varo della nuova legge di Bilancio subito dopo l’estate. Nello scenario “tassarolo” che ci aspetta va considerato anche il riordino delle “tax expenditures” più volte annunciato dal Tesoro.

In questo caso è possibile che alcuni bonus che riguardano proprio il settore immobiliare possano essere rivisti con un aumento delle imposte o superati per reperire risorse per la flat tax. Una scelta questa che potrebbe far saltare diversi sgravi per i proprietari degli immobili.

Infine non va dimenticata nemmeno la minaccia arrivata recentemente dal Fondo Monetario Internazionale. L’istituto guidato dalla Lagarde ha chiesto, senza usare giri di parole, di introdurre in Italia nuovamente la tassa sulla prima casa e di intraprendere un percorso che sostanzialmente può portare alla patrimoniale. L’ennesimo colpo su chi ha una casa.

Fonte Il Giornale.it

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