A conclusione degli accessi ispettivi avviati nel mese di settembre dai militari del Noe, era emerso infatti che i titolari esercitavano l’attività produttiva in assenza delle necessarie autorizzazioni alle emissioni in atmosfera e agli scarichi delle acque reflue industriali, appurando che lo smaltimento delle acque di dilavamento del piazzale avveniva tramite immissione diretta nel corpo idrico superficiale (fiume Testene) senza alcun preventivo trattamento.
E’ stato riscontrato inoltre che il processo di lavorazione avveniva senza adottare le necessarie cautele provocando la diffusione negli ambienti circostanti di rumori molesti per il vicinato. All’esito degli accertamenti di rito, da cui è scaturita la denuncia dei 3 responsabili dell’impianto, la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, concorde con le valutazioni effettuate dai militari specializzati, ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza dell’intero opificio industriale onde interrompere l’attività di lavorazione ed impedire una ulteriore lesione dell’interesse minacciato.
Ogni tanto una bella notizia. Bravi