Oggi Salerno ricorda la tragedia del 30 maggio 1994 quando ecise di togliersi la vita sparandosi un colpo al petto con la sua Smith & Wesson calibro 38. Erano passati esattamente dieci anni dalla finale di Coppa Campioni persa col Liverpool ma i motivi del gesto sono da ricondurre ad altri eventi più recenti.
Indimenticabile capitano della Roma, in giallorosso Agostino Di Bartolomei vinse tre edizioni della Coppa Italia ed uno scudetto nel 1983. Poi la conclusione di carriera a Salerno riportando la Salernitana in B nel 1990 dopo una permanenza in terza serie durata 24 anni.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo Di Bartolomei si dedicò alla creazione di una scuola calcio a Santa Maria di Castellabate, nel Cilento, luogo di cui era originaria la moglie. Il calcio però gli chiuse la porta in faccia e così decise di togliersi la vita. Una perdita incredibile per il calcio italiano che disse addio ad un signore del pallone che in carriera aveva vestito anche le maglie di Milan, Cesena, Venezia e della Nazionale.
Il gruppo ultras UMS ricorda così, con questa foto, Agostino
Martedì prezzi ragionevoli in 30000 all’arechi E con la supervisione di AGO ci salveremo.
Ci penso mille volte, se solo Ago avesse avuto un altro pò di pazienza. Lo disse anche Aliberti, nel 98 probabilmente sarebbe entrato nella società. Aveva doti diplomatiche ed intellettive molto acute e mentalità molto pragmatica, sarebbe stato il dirigente perfetto per una società moderna, che guarda al campo e agli aspetti finanziari. Una grande perdita, un grande giocatore e un grande uomo.
Ricordo a Brindisi gol spettacolare di precisione ero piccolo ma è ancora viva la scena