Lo stesso medico avrebbe dovuto fare due notti nei successivi tre giorni. Qualche giorno prima un altro chirurgo al Ruggi d’Aragona ha avuto un infarto sul luogo di lavoro. Non possiamo più tollerare che le carenze e lo stato di abbandono del reparto mettano a rischio la salute di personale e utenza». A parlare è Massimo Infranzi, noto e stimato chirurgo e radiologo cavese, «erede» di una famiglia di medici.
Lo riporta Il Mattino oggi in edicola. Il grido d’allarme arriva dall’ospedale Santa Maria dell’Olmo dove si registra una carenze di personale in pronto soccorso.
Gridiamo la nostra protesta per i turni massacranti per medici ed infermieri anche al Ruggi ma nessuno ci ascolta. Il direttore generale e i suoi accoliti devono compiacere De Luca che li ha nominati quindi tutti devono tacere. Nessun medico o infermiere pensionato con quota cento sostituito e chi resta deve compiere il lavoro di tutti. COSI SI UCCIDE LA SANITA’ PUBBLICA, I MEDICI, GLI INFERMIERI E I PAZIENTI.