Il cantante, per il quale il giudice non ha convalidato gli arresti ai domiciliari dopo il processo per direttissima, si dichiara totalmente estraneo ai fatti ma la testimonianza dell’addetto alla sicurezza della Rinascente a Milano racconta un’altra versione.
Ricostruiamo i fatti. Carta e l’amica Fabiana Muscas erano stati bloccati da un addetto alla sorveglianza all’uscita del grande magazzino in piazza Duomo dopo che il sistema di antitaccheggio aveva suonato: nella borsa della donna erano stati trovati sei t-shirt per un valore complessivo di 1.200 euro e un cacciavite.
I vigili urbani, giunto sul posto, hanno arrestato entrambi e li hanno posti ai domiciliari fino all’udienza di convalida, tenutasi sabato pomeriggio. Il giudice ha convalidato poi l’arresto solo per la donna, per entrambi non è stata disposta nessuna misura restrittiva.
Marco Carta dopo l’arresto per furto: “Io onesto, certamente non rubo”
Uscendo dal tribunale, il cantante ha ribadito: “Le magliette non le ho rubate io e lo hanno visto tutti”. Poi un post sui social qualche ora dopo: “Sono una persona onesta e certamente non rubo”.
Un vecchio proverbio diceva “male non fare, paura non avere”. Ho continuato a ripetermelo in attesa di vedere il magistrato e ho fatto bene a ripetermelo e ad aver fiducia nella magistratura che ha riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti. Sono molto scosso in questo momento e spero e mi auguro con tutto il cuore che la stampa e il web diano alla notizia della mia estraneità al reato di furto aggravato la stessa rilevanza che hanno dato all’arresto.
In questi casi quando sai di essere ingiustamente accusato pensi alla tua famiglia e alle persone a te care che leggono notizie e si allarmano e soffrono inutilmente. Vi prego di restituire a loro la serenità che meritano. Sono una persona onesta e certamente non rubo. Grazie ancora e spero mi aiutiate per me e per loro a fare chiarezza.
Fonte NapoliToday
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