È arrivata la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso di Vodafone, Fastweb e Wind 3.
Nella questione vi rientra anche Tim e non vi è ragione di credere che la decisione su Tim sia diversa, dato che la vicenda e le ragioni delle parti sono le stesse degli altri operatori. Coinvolti circa 10 milioni di clienti ai quali sono stati “illegittimamente erosi giorni” a partire dal giugno 2017, con il risultato di pagare, di fatto, tredici mensilità annue.
Gli operatori dovranno così comunicare i rimborsi agli utenti che non hanno accettato le misure compensative, come bonus, regali, giga in omaggio.
“Vittoria! Habemus rimborsum! Era ora! Finalmente si chiude una brutta e vergognosa vicenda e viene riconosciuto il sacrosanto diritto dei consumatori di riavere quello che le compagnie telefoniche hanno indebitamente percepito violando le delibere dell’Authority”, esulta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che aggiunge: “Ora le compagnie dovranno restituire i giorni illegittimamente erosi.
I giorni di rimborso che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura ai propri utenti dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile, ossia i primi giorni di aprile 2018.
Gli operatori dovranno posticipare la data di decorrenza della fattura per un numero di giorni pari a quelli erosi (eventualmente spalmati su più fatture)”.
Lo scrive Il Giornale.it
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