Lascio piazza Flavio Gioia, passo sotto l’ultima PORTA costruita a SALERNO, PORTANOVA.Subito prima dell’arco, mi faccio il segno della croce davanti la bellissima edicola votiva che rappresenta LA MADONNA DELLA PORTA.
Entro in via MASUCCIO, strada dedicata ad un grande novelliere salernitano, famoso per i SUOI 50 racconti e probabilmente da una di queste NOVELLE, Shakespeare prese spunto per il Suo capolavoro, Giulietta e Romeo.
Decido di attraversare tutta via MASUCCIO, e ‘una parallela di via dei MERCANTI.
In via dei Mercanti, via antichissima e da sempre asse portante in orizzontale del CENTRO STORICO ci sono negozi diversi e con stile diverso, anticamente questa strada era più larga, molto prestigiosa era denominata via delle DRAPPERIE.
Invece preferisco le botteghe di via MASUCCIO e mi inoltro lentamente in questa bellissima mattinata del 1901
Ecco una CHIANCA, ‘ U CHIANCHIERE e’ dietro un bancone alto con un coltello in mano e taglia un pezzo di carne, la moglie, ‘ A CHIANCHIERA, anche Lei in camice bianco sta lavorando accanto LA TURBA.
Subito dopo, ecco ‘ A SPEZIARIA, c’è una colorata esposizione di dolci, confetti in grandi barattoli di vetro, coloniali e tante bottiglie di Marsala, di Rosolio e anche Il famoso VERMUTH.
Faccio pochi passi, supero dei negozi ed entro in un luogo dove vendono olio, entrando sulla destra in alto uno specchio con scritto CASA D’ OLIO ma il SIGNORE che è dentro per vendere, tutti lo chiamano ‘ O CASADDUOGLIO.
Sono attratto dalla bottega successiva, arrivano dei buonissimi profumi di alimenti , mi accorgo che sono salumi superpiccanti, le persone che passeggiano chiamano il bottegaio,
Giuvann ‘ U PIZZICAGNOLO.
Qualche metro e c’ è un negozio non lussuoso che vende stoffe, una signora non è convinta del prodotto e il venditore senza troppi complimenti LE dice :
…… si ‘u bulite, v’ u pigliate, si no, jate a n’ ata parte…..
Ecco una TAVERNA, molto buia, ha una porta a due ante e di vetro, apro, non è orario ma, commetto l’errore di arricciare il naso per il forte odore di vino, una signora con un fazzoletto in testa mi guarda e mi dice :
……. si vulite ‘ a tratturia avit ‘ ai ‘a via ‘ e cop…..
esco dopo aver visto una decina di tavoli in legno ancora spogli. Il signore che mi accompagna nella passeggiate mi dice : ….. questa è na CANTINA…..
Bellissima e piena di gente la piccola bottega successiva, fuori c’è scritto
BACCALAIUOLO, entro ci sono due postazioni diverse, a sinistra c’è il BACCALÀ conservato sotto sale, sul marmo di destra lo STOCCAFISSO essicato
Ecco altre botteghe, ‘U SCARPARO con il capo chino sta lavorando poi una signora che vende ortaggi ed e’ chiamata ‘A VERDUMMARA, Sul finire della via si avverte il profumo del caffè che inebria gran parte della strada, mi giro ed ecco’ a putea d’u CAFFETTIERE.
Oggi 4 FEBBRAIO 1901 e ‘ stata una giornata fredda, stasera prima di coricarmi voglio scendere di casa ancora ed invece di stare ‘ P DINT VAC ‘P FOR , stasera a Salerno c’è
‘ A LUNA CHIENA CHIENA.
Adolfo Gravagnuolo
Di qualità ed interesse inferiore agli altri interventi