«Siamo praticamente in 35 a lavorare nello stabilimento e quindi metterci fuori significa chiudere tutto» spiega Nicola Rosamilia. Le Rsu lamentano la totale assenza della politica locale «il sito battipagliese rientra tra quelli del sud che la multinazionale ha deciso di dismettere nonostante qui ci siano già commesse di lavoro prese per tutto l’anno» continua Rosamilia. Lo stabilimento battipagliese restava l’unica azienda di telecomunicazioni presente in Campania con un capitale umano ricco di competenze. I 35 professionisti che resteranno fuori dal mondo del lavoro non superano i 50anni.
Vertenza Alcatel di Battipaglia: mercoledì nuovo incontro al Mise
La vertenza Alcatel torna a Roma. Dopodomani al Ministero per lo sviluppo economico si discute nuovamente del piano illustrato dalla multinazionale. Per i lavoratori dello stabilimento battipagliese dal 1 maggio scatta la cassa integrazione straordinaria. La procedura di 12 mesi a zero ore aperta dall’azienda giovedì scorso riguarda 35 unità lavorative. «Fatti i conti la verità è che si vuole smantellare definitivamente il sito» denunciano i rappresentanti sindacali. Attualmente dei 65 lavoratori battipagliesi una quindicina non presta servizio nello stabilimento ma lavora da casa mentre una quindicina di lavoratori è stata già spostata a Milano.
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