Ventura, che ieri è stato operato alle gambe e che è fuori pericolo – ha appena 18 anni ma un curriculum che già fa parlare di sé. E’ il cugino di Carmine D’Onofrio, figlio di Ciro ucciso a Pastena e risulta già attivo nelle piazze di spaccio. La circostanza che sia stato colpito in Via Alfredo Capone, tra la zona Irno e Calcedonia, non può essere un caso: quello è un feudo storico della famiglia D’Agostino. E la stessa dinamica del ferimento, a sangue freddo, rapido e con quattro colpi tutti andati a segno con precisione, forse racconta che ad eseguire l’avvertimento o a punire lo sgarro non è stato uno del posto, probabilmente nemmeno un salernitano e comunque uno che sa come usare una pistola di piccolo calibro senza dare nell’occhio prima e sapendosi dileguare dopo.
I magistrati della Procura ed i poliziotti della Squadra Mobile hanno materiale su cui lavorare, anche se Ventura è stato poco collaborativo. Si parla di qualche testimonianza (l’altro ieri sera c’era tanta gente in Via Capone) e di sistemi di videosorveglianza, numerosi in quella zona. Sotto osservazione c’è una decina di persone, in qualche modo legate sia ai D’Onofrio che ai Siniscalchi, ormai contrapposti e da tempo ai ferri corti. Ma va capito il perché di un’improvvisa escalation dopo l’arresto di Eugenio Siniscalchi quale presunto assassino di Ciro D’Onofrio. Non è da escludere che qualcuno con gli spari abbia inteso riportare ordine.
Fonte LiraTv
La procura vuole capire che questi è tutta monnezza che deve starsene in galera il lo ri habitat naturale