Yacht in fiamme affonda a Porto Cervo. In salvo marinaio di Amalfi

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Il 12 agosto scorso un’imbarcazione da diporto da 21 metri ha preso fuoco ed è affondata a Porto Cervo, a nord di Romazzino. A bordo si trovavano otto persone, che si sono buttate in acqua e sono state raggiunte e tratte in salvo da un altro yacht che si trovava in zona. Tra questi anche un marinaio originario di Amalfi, G.L., tratto in salvo. Stando a quanto appreso l’uomo, sulla quarantina, sta bene ma ancora provato per quanto accaduto.

Lo si apprende dal sito web Liguria Nautica (www.ligurianautica.com) secondo cui a lanciare il “mayday” è stato l’equipaggio dello yacht, un Riva Dolcevita denominato “Tre”, che proveniva da Camogli. Per tutta la giornata lo yacht è rimasto alla fonda, a circa mezzo miglio a est dell’isola delle Rocche ma quando nel pomeriggio la famiglia a bordo ha deciso di salpare, provando a mettere in moto i motori, ci si è accorti subito che qualcosa non andava. Così è stata decisa una veloce ispezione in sala macchine ma l’incendio si stava già sviluppando.

Gli otto naufraghi, tra cui alcuni ragazzini, che fortunatamente se la sono cavata solo con un grande spavento, sono stati prima recuperati da uno yacht nelle vicinanze e poi affidati alla Guardia Costiera. La sala operativa della Guardia Costiera di Olbia aveva infatti inviato subito nella zona la motovedetta CP 894 ed il gommone GC B 77, di stanza a Porto Cervo.

Giunte sul poste, le unità navali del Corpo, coordinate dal direttore marittimo, il capitano di vascello Maurizio Trogu, hanno recuperato i naufraghi, che, nel frattempo, vista l’impossibilità di spegnere l’incendio, avevano velocemente abbandonato l’imbarcazione, per poi essere assistiti da una imbarcazione da diporto che si trovava a navigare nelle acque circostanti.

Gli occupanti dello yacht, ancora spaventati, sono stati accompagnati a Porto Cervo, dove hanno ricevuto l’assistenza necessaria. Nel frattempo, sul luogo dell’incidente, ci si adoperava nel tentativo di domare l’incendio e scongiurare un eventuale sversamento di sostanze inquinanti in mare. Nonostante il pronto intervento e lo sforzo dai mezzi intervenuti, i danni strutturali provocati dal rogo hanno causato l’affondamentodell’imbarcazione, che dopo le 21 si è adagiata su un fondale di circa 50 metri.

I mezzi della Guardia Costiera hanno poi continuato a monitorare l’area, per rilevare eventuali danni da inquinamento e sul posto sta operando anche il mezzo navale Koral del Ministero dell’Ambiente, di stanza a Golfo Aranci, provvisto di dotazioni antinquinamento. La Capitaneria di porto di Olbia, intanto, ha aperto un’inchiestaper accertare la dinamica degli eventi e le cause che hanno scatenato l’incendio a bordo.

Fonte Il Vescovado

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