Ho letto questo titolo e mi sono chiesto: “Lo ha detto davvero?”
Come può, il consigliere Sebastiano Odierna non solo in veste di opposizione, ma di cittadino di Sarno e di operatore sanitario dire “Chiudiamo l’ospedale, disertiamo l’ospedale”.
E cosa ne facciamo di anni di lotte per ricostruirlo e per portare reparti a Sarno?
Posso già dire ad Odierna che mentre lui pensa di chiudere l’ospedale e distruggere un servizio, le nostre battaglie hanno portato ad una soluzione. Non solo non lo chiudiamo (siamo felici di non accontentarlo) ma per il pronto soccorso sono previsti 6 medici con impiego esclusivo.
Ho auspicato ci fosse un’opposizione costruttiva, ma questo è un approccio del tutto distruttivo anche della storia di questa città. Del resto, fa parte del partito che sostiene, la Lega, distruggere, parlando di autonomismo, laddove altri combattono per obiettivi, risultati, con sacrificio e grande volontà.
Dice di disertare l’ospedale ignorando che il nosocomio sarnese, come interventi di pronto soccorso, viene scelto da 35mila persone l’anno.
Io personalmente vedo la realtà e ribadisco che continuerò la mia battaglia per il nostro ospedale. Sempre.
Chiarisco, ancora una volta, a fronte delle scempio di dichiarazioni che vogliono far solo del male al nostro nosocomio, non parlando mai di soluzioni, di collaborazione.
Perché c’è carenza di personale?
La criticità riguarda in toto la sanità campana: i pensionamenti triplicati con “Quota 100” e il blocco dei concorsi ha creato una miscela esplosiva. Il commissariamento della sanità per decenni non ha consentito interventi. Il merito del presidente Vincenzo De Luca è quello di aver avviato le procedure per sbloccare situazioni di carenze in più ospedali.
Cosa sta succedendo a Sarno?
Una importante carenza di personale al pronto soccorso che, data la posizione strategica e le risposte immediate ai pazienti, ha un bacino di utenza numeroso. Questo significa che tante persone, volutamente, scelgono di essere curate nel nostro ospedale. Manca un organico interamente dedicato al pronto soccorso e questo porta tanti colleghi a turni. Oggi, periodo estivo, la precarietà si manifesta in maniera eclatante. La direzione sanitaria, in attesa di superare questo momento critico, legato anche alle giuste ferie del personale, ha disposto un piano di emergenza per il pronto soccorso mobilitando tutte le risorse sanitarie disponibili e, momentaneamente, sospendendo la ricettività in parte della medicina e applicando l’Istituto dell’Alpi in altre divisioni del presidio.
Sono evidenti le difficoltà da superare in termini di dotazioni organiche.
Non mi sono fermato un attimo, ho continuato a chiedere, incontro dopo incontro, più medici.
Ebbene, per il pronto soccorso di Sarno sono previsti 6 medici con impiego esclusivo.
Abbiamo chiesto in tempi brevi.
ll lavoro alle dotazioni organiche procede in maternità. Questa rivoluzione è già partita per raggiungere lo standard dei migliori ospedali, cosa alla quale il nostro può e deve guardare. Il mio pensiero alla abnegazione del personale sanitario che si è mobilitato per far fronte al momento difficile, alla domanda di salute di un territorio densamente popolato.
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