L’auto su cui viaggiava, guidata dal cugino, è andata a sbattere su un muretto, finendo la sua corsa dalla parte opposta della carreggiata. Nico, di soli 18 anni, è morto sul colpo. Il primo cittadino di Agropoli ha pensato di fare qualcosa per evitare che casi del genere capitino ancora.
E al di là di quelli che saranno gli accorgimenti che saranno messi in pratica sulle strade, ha pensato di voler parlare ai giovani. E quale luogo migliore per farlo, se non la discoteca, luogo di aggregazione di tantissimi ragazzi, provenienti da ogni parte del comprensorio ed oltre.
Erano circa le tre quando, nella struttura stracolma, il sindaco si è recato sulla console centrale ed ha lanciato il seguente messaggio: «l’altra sera – ha detto – è successa una cosa molto brutta, un incidente che ha spento la vita di un giovane. Tempo fa, quando avevo la vostra età anche io uscivo, andavo in discoteca e mi divertivo con gli amici.
E ogni volta che uscivo mi risuonava in mente la frase di mio padre: “Stai attento”. In un’occasione, nel mio gruppo, è successo qualcosa di spiacevole. E quell’esperienza negativa, mi ha insegnato a vivere la discoteca e il divertimento in maniera diversa. Quindi voglio dire a voi: evitate di utilizzare alcool e droghe, ci si può divertire tantissimo anche senza bere e senza utilizzare sostanze, insomma senza esagerare».
Il messaggio è proseguito: «se abbiamo trascorso una serata in cui ci siamo particolarmente arrabbiati con la fidanzata, non sfoghiamo quella rabbia sull’acceleratore perché possono succedere cose brutte, che possono cambiare la vita di ognuno di noi… Vi prego – ha concluso – godiamo della musica e della compagnia, ma senza esagerare».
Il sindaco ha poi espresso un ringraziamento ad Antonio Ceraso e Riccardo Milillo, che hanno preso in carico la gestione della storica discoteca di via Selva: «stanno lavorando bene per il rilancio del New Carrubo e ci tengono alla sicurezza».
A margine della serata, questo il commento del primo cittadino: «non è stato semplice affrontare la platea, perché alcuni giovani erano predisposti a parlare di sicurezza, mentre altri erano reticenti. Ed è per questi ultimi che dobbiamo proseguire su questo percorso, parlare con loro e dobbiamo farlo andandoli ad incontrare sul loro campo, ovvero in discoteca e negli altri luoghi di aggregazione».
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