Le indagini dirette da questa Direzione Distrettuale Antimafia e svolte dalla Squadra Mobile di Salerno, 2^ Sezione Contrasto alla Criminalità Diffusa, Straniera e Prostituzione, mediante intercettazioni, hanno permesso di ricostruire le fasi, la filiera dello spaccio e i compiti di ogni indagato all’intemo dell”organizzazione. In particolare gli odierni arrestati avevano costituito due distinti gruppi criminali con basi operative nel quartiere del rione Petrosino e Calcedonia, e spacciavano cocaina, eroina e metadone sull’intera città di Salemo ed anche in alcuni comuni limitrofi.
Entrambi i sodalizi avevano organizzato un vero e proprio call center, con utenze telefoniche dedicate, che ricevevano le richieste di sostanza stupefacente e gestiva le successive consegne che avvenivano attraverso altri pusher i quali, si spostavano come dei veri e propri “fattorini” utilizzando ciclomotori che cambiavano quasi giornalmente per raggiungere i luoghi concordati.
Alcune cessioni avvenivano direttamente al “domicilio” di tossicodipendenti ristretti in regime di arresti domiciliari. Per non essere scoperti, la prenotazione della sostanza stupefacente era effettuata utilizzando un linguaggio in codice: la cocaina era chiamata “bianco” o “veloce”, l’eroina veniva chiamata “scuro” o “lento”, mentre il metadone veniva chiamato “sciroppo”.
Alcuni indagati gestivano le attività illecite con l’aapporto di altri familiari; infatti, alcuni arrestati sono uniti da vincoli parentali, altri sono coniugati tra loro o conviventi.
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È in corso a Salerno un’operazione per l’esecuzione di 15 misure di custodia cautelare a carico di appartenenti ad un’associazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti nei rioni della città #essercisempre pic.twitter.com/a7Vpg08v3h
— Polizia di Stato (@poliziadistato) September 23, 2019
Mahhhhh
Bel video!!!
Ma i nomi?
Quando si tratta di dire la propria su sei sia giusto o meno esultare per un goal del Napoli e di dare solidarietà al parcheggiatore o al fruttivendolo abusivo di turno perseguitati dalle forze dell’ordine nullafacenti, fioccano decine di commenti. Quando si pubblicano notizie come questa i tanti sociologi e fustigatori di costumi non spendono una parola di riflessione sul fatto che il commercio e il consumo di stupefacenti siano le uniche attività a non conoscere crisi in questa città, al punto che la malavita locale – le stesse famiglie da almeno 30 anni – si sostenta praticamente solo di questo tipo di attività.
Scusate ma i nomi?