All’interno del suo circolo ricreativo aveva permesso di assistere ad almeno venti persone, a fini di lucro, un evento sportivo. Secondo ipotesi e quanto contestato poi nel capo d’imputazione, con «l’intenzione di intrattenere e quindi attrarre maggiormente la clientela».
La procura di Nocera Inferiore lo aveva condannato per decreto, dunque con il pagamento di una sanzione da versare all’erario, ma la difesa si era opposta, scegliendo di difendersi in un pubblico processo così come previsto dalla legge. Lo scrive Il Mattino
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