Di fatto il nome per esteso del nuovo strumento è “Evasometro anonimatizzato” e trova posto, come ricorda ilSole24 Ore tra i 50 articoli del ddl di Bilancio. Nel suo primo anno di vita, l’evasometro potrebbe già assicurare alle casse dello Stato circa cento milioni di euro di recupero dall’evasione fiscale. L’arma del Fisco in questo caso fa un passo avanti e va oltre i normali controlli.
Infatti il Fisco potrebbe usare in modo più approfondito la mole di dati che monitora e, nel rispetto della privacy, andare ad approfondire le verifiche fiscali con un incrocio di informazioni che finora era rimasto solo sulla carta.
Su tratta infatti di un controllo massivo dei dati che provengono anche dalla Superanagrafe. In questo modo le verifiche saranno più approfondite assicurando l’anonimato del contrubuente.
Ad ogni situazione a “rischio” viene dato un numero che poi viene trasmesso nelle diverse banche dati. Dopo una verifica di tutti parametri allora i contribuenti a rischio verranno messi sotto la lente del Fisco e monitorati costantemente con la richiesta di spiegazioni in caso di forti anomalie.
Il piano del Fisco ha un obiettivo chiaro: evitare i rilievi del Garante della Privacy che finora è stato l’ultimo baluardo contro l’invadenza degli occhi delle Entrate sui movimenti di milioni di contribuenti. Insomma per il Fisco non ci saranno più segreti. Per accendere il nuovo evasometro bisognerà attendere l’iter parlamentare di questa settimana.
Prima del prossimo weekend, il governo dovrebbe depositare il disegno di legge di Bilancio per l’avvio del processo di approvazione. Superata questa scadenza partiranno già i primi controlli. E questo intreccio di dati potrebbe tornare utile anche per la lotteria degli scontrini.
Infatti sia le Entrate che le Dogane dovranno rilasciare una piattaforma da cui verranno estratti profili dei contribuenti “vincitori” della lotteria. In questo momento è prevista la comunicazione del codice fiscale all’esercente per poter partecipare. Ma a quanto pare si va verso un’altra direzione.
Un codice Qr che identifica il contribuente e che verrà comunicato al commerciante dopo l’iscrizione alla piattaforma elettronica. Insomma il Fisco ci marcherà da vicino e ogni movimento potrebbe arricchire la banca dati degli indizi in caso di accertamento.
Fonte IlGiornale.it
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