Per la Dda Matteo Vaccaro fu il mandante dell’omicidio e Roberto Esposito l’esecutore materiale. Guido Vaccaro, invece, guidava lo scooter che raggiunse il motorino sul quale viaggiavano Procida e Rinaldi. Otto minuti, tra le 16,02 e le ore 16,10, servirono ai tre per commettere il duplice omicidio. Furono tre i colpi sparati da Esposito, all’indirizzo delle vittime. A seguire i due motorini, in una Fiat Punto, vi era Matteo Vaccaro, che, commesso il delitto, si preoccupò anche di prelevare la pistola di Esposito.
Movente del duplice omicidio per l’accusa fu «il controllo del territorio ed il predominio criminale». Il giorno prima tra le vittime e gli imputati c’era stata un’accesa discussione in un bar di Fratte, per l’affissione dei manifesti elettorali. Rinaldi e Procida si rifiutarono di scendere a compromessi con Matteo Vaccaro, che da poco era tornato in libertà, voleva riaffermare il suo potere su Salerno.
Fonte Liratv.com
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