province nelle prime dieci posizioni per denaro speso tra gratta e vinci, lotterie e giochi online. Teramo (400 euro per abitante) e Pescara (356 euro, n.d.r), ad esempio, si
trovano tra le province con la spesa più alta pro capite, in uno score che vede primeggiare Prato (576 euro pro capite) e che si chiude con L’Aquila (354 euro), a
certicazione di un fenomeno che, in dieci hanno, ha quintuplicato le sue dimensioni. Una curiosità, invece, proprio sul capoluogo abruzzese: nella provincia si detiene infatti il singolare primato di slot machine per numero di abitanti. Nella medesima classica troviamo anche Como e Rovigo (394 euro), Sondrio a 369 euro, Fermo (con 357 euro), Latina (355).
LA SITUAZIONE IN ITALIA – A livello nazionale, invece, la top ten per città e relative province è chiarissima: Roma, Milano, Napoli, Torino, Brescia, Bergamo, Salerno, Bari, Caserta, Bologna. La metà al Nord, una al Centro e quattro al Sud, dove domina la Campania, incontrastata e con una crescita sostanzialmente in regola con gli score
degli ultimi anni e più in particolare del 2017: spesi, nel 2018, infatti circa 1,8 miliardi di euro (la essione, minima, è dello 0,4%). Napoli è la provincia più ampia e il luogo in cui, ovviamente, la spesa è stata maggiore, con
945,7 milioni di euro. Analizzando meglio ivalori della spesa pro capite, la classica cambia e si ribalta,vedendo Salerno e Caserta come città e province dalla spesa pro capite più alta: 330 euro e 363 milioni nel primo caso, 350 euro e 323 milioni nel secondo. Invece Benevento chiude a 292 euro di spesa pro capite ed 80 milioni totali, Avellino con 257 euro e 107 totali. Sottraendo le somme vinte dai giocatori, Salerno continua a dominare
con un dato pari a 1464 euro, Napoli invece chiude a 1289 euro.
LE CITTA’ VIRTUOSE – Buone notizie invece per la minor spesa, che si trova tutta, o quasi, al Sud, dove c’è l’unicum di Caltanissetta, con la più bassa spesa registrata a -269 euro e dove, nell’aprile dello scorso anno, è stato incassato un jackpot di 130 milioni di euro circa. In generale tutta la Sicilia conferma il trend a spendere poco nei giochi, con le province di Trapani, Agrigento (185) ed Enna (143 euro) che si distinguono particolarmente. In
generale tutto il Sud spende poco, dato che nella classica troviamo anche Sardegna e Calabria, Puglia (con Foggia) e Basilicata (con Potenza). Tra le regioni del Nord, invece, si distinguono Piemonte ed Emilia-Romagna, dove vigono due leggi restrittive che, a livello regionale, hanno messo sotto torchio l’intera industria del gioco, tra distanziometri e proibizionismo.
Fonte Zonalocale
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