La delegazione dell’Associazione Internazionale Onlus ‘E ti porto in Africa’ era composta dal Presidente e fondatore prof. Vincenzo Mallamaci, dalla segretaria Filomena Bianco, dal vice presidente Marco Botta, dal presidente vicario del Lazio Annamaria Lauro, dal responsabile comunicazioni Francesco D’Ambrosio, dai delegati per i rapporti Istituzionali colonnello Massimo Spadoni con signora Ciccioni, dal presidente della gemellata Accademia Mauriziana, Duca Fabrizio Mechi.
La delegazione del Corpo Internazionale di Pubblica Assistenza ‘Soccorso Humanitas’ era composta dal Presidente Fondatore prof. Roberto Schiavone di Favignana; dal direttore Felice Carpentieri; dai componenti il direttivo Fabio e Christian Schiavone di Favignana.
Così il presidente Vincenzo Mallamaci: “Ho avuto l’onore e la gioia di essere ricevuto da Papa Francesco nei suoi appartamenti in Vaticano in un emozionante incontro nel corso del quale il Santo Padre ha espresso il sentito apprezzamento per le attività missionarie condotte dall”Associazione Internazionale Onlus ‘E ti porto in Africa’, da me fondata e presieduta. Notevole è stata l’opportunità di stringere contatti e definire collaborazioni con esperti militari e rappresentanti delle Nazioni Unite nello storico anniversario della firma delle Convenzioni di Ginevra del 1949. In particolare con il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero delle Sviluppo Umano Integrale – che ha introdotto l’intervento del Pontefice sul tema delle detenzioni che si trasformano in crimini – ma anche con i massimi rappresentanti di Canada e di molti Paesi africani oltre che con padre Giulio Cerchietti, responsabile dell’ufficio internazionale Ordinariati Militari della Congregazione dei Vescovi. A conclusione, con emozione, ho stretto la mano al Santo Padre e ricevuto la sua Benedizione, estensibile ai soci tutti”.
Il presidente Humanitas Roberto Schiavone di Favignana, che ha regalato al Santo Padre un ritratto che il Papa ha promesso di custodire nel suo studio, ha detto: “E’ stato un onore dialogare con il Pontefice sulle modalità di realizzazione dei principi di solidarietà. Interagendo poi con gran parte dei 130 iscritti al corso provenienti da 70 nazioni abbiamo realizzato un altro tratto sulla strada della solidarietà internazionale. Esprimo la mia soddisfazione per aver preso contatti con circa sessanta vescovi, una decina di cardinali e vari ambasciatori. Sono sicuro che ci aspetta un lungo lavoro insieme: gli impegni presi con il Vaticano sono impegnativi ed importanti nel percorso di adeguamento, formazione e preparazione del personale specializzato che opera in campo militare per la tutela dei principi sostenuti dalla Chiesa e in difesa del diritto umanitario”.
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