Si ci ha dato la capacità di potere raggiungere tutto e tutti in pochi secondi e di essere raggiunti ovviamente. Ma forse un po’ di privacy, il gusto di una scoperta ed anche dell’attesa di una notizia ci manca.
Se si pensa a diversi anni fa, per esempio, nella nostra città, quando non c’erano ancora le radio libere, per conoscere il risultato della Salernitana si doveva aspettare che qualche quotidiano (allora vi erano Il Tempo, il Roma ed il Mattino), ne dessero notizia, magari in serata.
Se per esempio ti davi appuntamento con un amico e per un motivo qualsiasi, tardavi, non riuscivi più ad incontralo e magari lui pensava che gli avevi dato buca e tu pensavi, che c’era rimasto male. Allora dovevi attendere il rientro a casa per poi riparlare e chiarire etc…
Se passeggiavi con una persona in un posto affollato e ti perdevi di vista, perché magari tu camminavi e la persona che ti accompagnava si era fermata davanti ad una vetrina, a volte era impossibile riacchiapparsi.
E pensate se si era in un’altra città, diventava un problema, magari si chiamava in albergo per dire: se telefona mia moglie ditele che ci rivediamo in albergo.. oppure che l’attendo qui a tale posto… Pensate, è vero quanti disagi, ma pensiamo anche a quanti accorgimenti in più, attenzioni, in più si avevano per le persone.
Non era tutto così scontato, da un risultato sportivo, ad una semplice passeggiata. C’erano molti più disagi, ma forse c’era più pepe nei rapporti, meno stanchezza e soprattutto non c’era la noia, la ripetitività, che comporta sempre la routine che ti attanaglia.
Oggi se notate per strada, pochissimi passeggiano e parlano, molti invece parlano si ma al telefonino, a volte se usano le cuffie, diventano ridicoli, perché sembra che parlino da soli , specialmente in macchina!
Io sono convinto, che alcuni addirittura fingano di parlare, per evitare di salutare questo o quello, per darsi magari un tono, comunque per evitare eventuali incontri o dialoghi.
Questo per fare in fretta e di corsa tutto. Per poi, sempre di corsa, ritornare a casa, sedersi su di un divano, prendere un telecomando, cambiare 70-80 canali, non riuscire a trovare niente che è di tuo gradimento e quindi iniziare a sbuffare ed annoiarsi. Pensiamo anche al rapporto amoroso.
Un incontro tra due persone prima aveva un percorso ben definito e soprattutto tempi non brevi. Già per conoscere l’indirizzo di una persona che ti interessava, dovevi avvicinare fisicamente amici ed amici degli amici.
Poi dovevi trovare chi tra questi,quasi sentendosi un traditore, ti indicasse il numero di telefono. Inventarti una scusa per incontrare la persona sotto casa o in altro luogo, per poi poterla telefonare, in orari stabiliti.
Infatti imperversava la canzone Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte… Se poi la cosa andava a buon fine e diventava seria, allora c’era la cosiddetta dichiarazione d’amore e poi… il fidanzamento in casa!!!!
Tutto questo senza telefonino ed internet, durava una eternità.
Ma era un tempo lungo, nel quale pregustavi ed avvertivi sensazioni belle .Per cui i dolci momenti erano di più e duravano molto più a lungo.
Forse era questo il privilegio che si è perso,forse sarà questo tempo lungo che non c’è più che porta con se quella noia di cui già abbiamo parlato.
Sarà che la velocità nell’esecuzione delle cose, eccezion fatta per lo sport e fatti scientifici, non ha mai portato grandi risultati. Ma io insisto che la nota dolente dei nostri tempi è la noia, quella che leggiamo sui volti dei ragazzi che stanno davanti ad un bar, birre in mano, senza neanche guardarsi, o in discoteca a farsi bombardare dalla musica per non parlare, per evadere, per allontanarsi da tutto quanto, magari anche usando sostanze un tantino alternative, per sfuggire dalla…noia… la vera malattia di questo mondo che corre, ma non sa dove va e dove vuole arrivare.
Allora cerchiamo telefonini che ci possano far navigare su internet, che ci facciano seguire le notizie del tg in tempo reale, che ci faranno tra un pò aprire anche le porte di casa, fare la spesa, lavorare, educare i figli, crescerli, e magari anche farsi visitare via internet, sempre più in casa e sempre più annoiati e soli, di fronte ad una luce di un monitor che ci illumina il viso, ricordandoci che è l’unico amico che ci è rimasto!!
Riprendiamoci i sogni ed anche, il tempo giusto per viverli!!!
Claudio Tortora
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