L’Italia è divisa in due, dopo il terremoto che nella notte ha colpito il Mugello.
Dalle 4:35 di questa mattina, i convogli che viaggiavano da Roma a Milano e nel senso opposto, passando per Firenze, sono stati sospesi. Attualmente, la circolazione ferroviaria ha ricominciato a funzionare ma, a causa del blocco, i convogli hanno accumulato ritardi epici.
Il traffico ferroviario era stato sospeso questa mattina, per consentire ai tecnici di effettuare tutte le verifiche necessarie, dopo il terremoto di magnitudo 4.5, che ha sconvolto la Toscana e portato il panico tra la popolazione.
Così, il sisma ha bloccato l’Italia dell’alta velocità, rimasta divisa in due per gran parte della matinata. Poi, verso le 8.30 di questa mattina, i treni hanno ripreso a circolare, ma i ritardi sono consistenti: in media, l’arrivo a destinazione è previsto con un’ora di ritardo, ma ci sono anche casi in cui si superano le due ore.
Trenitalia ha potenziato l’assistenza ai viaggiatori con oltre 200 addetti, pronti a fornire informazioni e aiuto ai passeggeri. Dato il disagio, la società fa sapere che, come da normativa, per i treni regionali sono previsti rimborsi. Mentre, per i viaggi a luna e media percorrenza, è previsto il rimborso del 50% del prezzo del biglietto, con un bonus o denaro, per i ritardi che superano le due ore e del 25% per i ritardi fra i 119 e i 60 minuti. Per le Frecce di Trenitalia, inoltre, è previsto anche un rimborso del 25%, solamente in bonus, per ritardi tra 30 e 50 minuti.
Nel caso in cui i viaggiatori abbiano rinunciato al viaggio, è prevista la restituzione del costo integrale del biglietto o alla programmazione del prossimo viaggio. Sul sito, sull’app e sui profili social di Trenitalia, la società fornisce tutte le informazioni necessarie e l’aggiornamento dei ritardi dei treni.
I disagi interessano le linee AV Bologna – Firenze, Bologna – Prato convenzionale, Prato – Pistoia, Porretta Terme – Pistoia, Firenze – Empoli, Firenze – Faenza, Firenze – Arezzo convenzionale e Firenze – Roma (fra Firenze e Valdarno).
Fonte IlGiornale.it
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